La bocciatura della riforma costituzionale è "una mancata opportunità per il Paese di seguire l’esempio della Spagna sulla strada delle riforme a sostegno della crescita". Anche se l’incertezza politica "sarà di breve durata, la nuova leadership dovrà fare i conti con una paralisi politica fino a quando non saranno sciolti i nodi sulla legge elettorale e fino a che non si andrà di nuovo al voto". Nel frattempo "continueranno a esserci preoccupazioni su molte banche italiane. L’elevato rapporto Npl/Equity è uno di essi". E' l'analisi di di Azad Zangana, economista e strategist per Schroders.
Riferendosi a Mps Zangana spiega che "il salvataggio privato di una banca potrebbe essere ora in pericolo, aprendo le porte al bail-in degli investitori prima che il governo possa intervenire con le ricapitalizzazioni. Il problema è che molti di questi investitori sono in verità clienti retail, con scarsa capacità di assorbire le perdite. Niente di tutto ciò sarà facile da gestire, soprattutto se l’assenza di leadership persisterà a lungo".
Intanto sale la pressione sulla Bce. "Una delle ragioni chiave della reazione contenuta dei mercati -sottolinea lo strategist di Schroders- è il programma di Qe della Banca centrale europea", anche se giovedì il consiglio direttivo della Bce "dovrebbe aggiornare le prospettive e potrebbe anche affrontare il tema della prosecuzione o meno del Qe dopo marzo 2017". Se l'istituto di Francoforte "dovesse annunciare una riduzione dell’ammontare acquistato, o la vera e propria fine del Qe, gli investitori potrebbero entrare in modalità 'panico' e liquidare le loro posizioni sui titoli di Stato italiani". Per questo il presidente della Bce, Mario Draghi, "sarà fortemente sotto pressione affinché mantenga in vita il Qe per il momento".
