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L'anno nero di Piazza Affari: male le banche nel 2016, brilla Stm

31 dicembre 2016 | 13.39
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 - Borsa Milano
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Si chiude con una flessione di oltre il 10% l'anno horribilis di Piazza Affari che ha fatto i conti, in particolare, con un settore bancario in trasformazione: dalla prima fusione sul fronte delle popolari alla crisi non ancora risolta di Mps e che vedrà il 2017 fare i conti con la messa in sicurezza di Rocca Salimbeni e la ricapitalizzazione di Unicredit. I dati di Borsa Italiana, nella 'review dei mercati', segnano un calo del Ftse Mib del 10,2% e del 9,9% per l'indice All Share. In controtendenza lo Star salito del 4,2%.

La capitalizzazione complessiva delle 387 società quotate si attesta a 524,9 miliardi (31,8% del Pil), a fronte dei 567,6 miliardi di fine 2015 -pari a una perdita di quasi 43 miliardi di euro- nonostante la raccolta di 6,1 miliardi da parte delle società già quotate o di nuova ammissione. Gli ultimi 12 mesi hanno visto 20 ammissioni di cui 14 Ipo (erano state 27 nel 2015); tre quelle sul segmento principale (Technogym, Coima Res ed Enav), 11 invece sull'Aim Italia. Le società revocate sono state 19, 14 invece le operazioni di aumento di capitale che hanno raccolto oltre 4,6 miliardi di euro.

Le 14 società che si sono quotate sui mercati di Borsa Italiana attraverso Initial public offering in fase di collocamento hanno raccolto oltre 1,4 miliardi, 16 invece le Opa nel 2016 per un controvalore di 2,5 miliardi. L'ultima è quella di Lactalis su Parmalat, ma il 2016 è stato caratterizzato anche dalle battaglia per Rcs o Italcementi e dalle scalate a Ansaldo Sts e Pininfarina.

Nel giorno della Brexit record di scambi a Milano. Il 24 giugno scorso, giorno in cui sono stati diffusi i risultati del referendum che ha decretato l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, Piazza Affari ha segnato il massimo giornaliero sia per il numero di contratti (767.551) che per il controvalore giornaliero (6,5 miliardi di euro). Il dato va confrontato con una media giornaliera nel 2016 di 297.000 contratti (+6,1% rispetto al 2015) e di 2,5 miliardi di euro di controvalore degli scambi. Intesa SanPaolo è stata l'azione più scambiata per controvalore, con un totale di 78 miliardi di euro, mentre Unicredit è stata la più scambiata in termini di contratti con 5,8 milioni di contratti.

È StMicroelectronics la regina tra i big di Piazza Affari. Dai dati diffusi da Borsa Italiana, il titolo del gruppo tecnologico ha guadagnato complessivamente il 70,99% negli ultimi dodici mesi , seguito da Tenaris (+54,48%) e Buzzi Unicem (+37,4%). Nella 'top 5' anche Cnh Industrial (+29,6%) e Moncler(+27,4%).

Male tutti i bancari: Banco Popolare ha perso il 75,8% e Bpm il 60,8%. Male anche Ubi (-58%) e Unicredit (-46,9%). Al di fuori del comparto del credito, Saipem ha lasciato sul terreno oltre il 43%. La 'classifica' non tiene conto di Mps sospesa dalle contrattazioni prima di Natale quando la performance da inizio anno segnava una perdita dell'87%.

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