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Ubi Banca: con good bank utile a 1,2 mld nel 2020, Borsa premia offerta/Adnkronos

12 gennaio 2017 | 18.11
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Ubi Banca: con good bank utile a 1,2 mld nel 2020, Borsa premia offerta/Adnkronos

Ubi banca ha presentato la sua offerta vincolante per tre delle quattro good bank, dopo mesi di trattative e indiscrezioni, al prezzo simbolico di un euro e con un costo per il gruppo rappresentato principalmente dai 400 milioni di euro di aumento di capitale. Soldi che, comunque, "resteranno nella banca", dal momento che serviranno a fronteggiare il temporaneo "fabbisogno derivante dalla non piena computabilità del Badwill", l'avviamento negativo, e per ristrutturare i tre istituti.

"Non è un salvataggio, ma un vero e proprio deal", ci ha tenuto a precisare il ceo di Ubi Banca Victor Massiah. Con le condizioni poste dall'offerta, Banca Marche, CariChieti e Banca Etruria saranno prese sotto l'ala di Ubi "in buona forma": la prima garanzia è la cessione di circa 2,2 mld di crediti deteriorati al Fondo Atlante, che ripuliranno le 'good bank' di gran parte delle sofferenze accumulate dopo la risoluzione, che risale ormai a quattordici mesi fa. In più la banca guidata da Massiah potrà usufruire di attività fiscali differite per circa 600 milioni sulle perdite fiscali pregresse delle tre banche.

Tra sinergie di scala e nuovi clienti, le previsioni di Ubi Banca sono per un deciso miglioramento dei target di piano industriale al 2020, anche se non c'è ancora "un aggiornamento formale" che tenga conto del consolidamento nel proprio perimetro delle tre banche. L'utile al 2020 diventa di 1,2 miliardi di euro contro i 900 mln attesi; il rote passa dal 10,6% al 12,7% e il Cet1 fully loaded è atteso a 13,5%. Il dividendo da pagare nel 2017 non cambierà: "Abbiamo promesso un pay out del 40% e non vedo motivi per cui cambiare policy".

I costi maggiori per questa operazione sono sostenuti dal Fondo di risoluzione, ovvero dallo stesso sistema bancario, che per il salvataggio delle quattro banche ha già investito quasi 4 miliardi di euro, tra il finanziamento al Fondo da 2,35 mld e il prestito ponte di 1,6 mld con garanzia della Cdp che avrebbe dovuto essere rimborsato proprio con i proventi delle cessioni. Al Fondo, adesso, spetta un aumento di capitale da 450 milioni di euro per rafforzare il patrimonio delle due banche dopo la cessione dei npl.

In particolare, le richieste di Ubi sono che le tre banche presentino al closing alcuni parametri - pena la nullità del contratto - tra cui un patrimonio netto contabile di 1.010 mln; oneri di ristrutturazione per 130 mln; un accantonamento rappresentativo del fair value dei contratti su due operazioni immobiliari per 100 mln; accantonamenti addizionali a fondi rischi e rettifiche a seguito della due diligence da 100 mln; un liquidity Coverage Ratio superiore al 100% e un Cet1 ratio non inferiore al 9,1%.

Ora la parola spetta formalmente a Bankitalia, che riunisce il direttorio martedì prossimo per accettare o meno l'offerta, che scade il 18 gennaio. Per il closing c'è tempo, almeno altri due o tre mesi. Nella nota dell'offerta, Ubi Banca stima che l'operazione possa essere completata entro il primo semestre del 2017. La Borsa apprezza: il titolo di Ubi chiude gli scambi con un rialzo del 9,12% a 3,088 euro.

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