Le Borse europee chiudono in calo, in una giornata caratterizzata dai dati macroeconomici. L'economia Usa rallenta nel quarto trimestre 2016: è cresciuta dell’1,9% in termini annualizzati rispetto al +3,5% del trimestre precedente (+2,2% le attese). Delusione sul fronte degli ordini di beni durevoli, che a dicembre hanno registrato un calo. Sul fronte europeo in Germania i prezzi alla produzione sono aumentati a dicembre dell'1,9% sul mese precedente, oltre le attese. In Italia cresce la fiducia delle imprese (104,8 punti, sopra consensus) mentre cala quella dei consumatori (108,8 sotto attese).
A fine seduta l'indice Ftse Mib cede lo 0,57% a 19.329; in rialzo lo spread tra Btp e Bund che si attesta a 177 punti base con un rendimento del 2,25%. In rosso Francoforte -0,29% e Parigi -0,56%; in controtendenza Londra +0,32%.
A Piazza Affari occhi puntati su Unicredit che perde il 5,17%. Ieri il vicepresidente Fabrizio Palenzona ha confermato che la banca non ha intenzione di valorizzare la propria quota in Mediobanca (-1,23%). L'attenzione del mercato si concentra sull'imminente aumento di capitale di piazza Gae Aulenti da 13 miliardi di euro. Vendite su Generali -1,47% a 15,40 euro, al centro dell'attenzione per l'interesse di Intesa Sanpaolo (+0,80% a 2,268 euro) che recupera quota nel giorno del consiglio di amministrazione sul budget 2017. Le vendite colpiscono Italgas -2,32%, Atlantia -1,47% e Telecom -1,23%; in luce il lusso: Ynap +2,95%, Ferragamo +2,47% e Luxottica +2.17%.