cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 13:55
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Mediobanca: utile sei mesi +30%, ricavi ai massimi storici

09 febbraio 2017 | 11.18
LETTURA: 3 minuti

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Mediobanca chiude il semestre con un utile netto di 418 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto ai 321,1 milioni di un anno fa. "Tutte le divisioni mostrano redditività in miglioramento". I ricavi, come l'utile, battono le attese del consensus e raggiungono il massimo storico, salendo del 5,5% a 1.072 milioni. L'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, lo ha definito un semestre di "grandi soddisfazioni", ponendo l'accento sull'andamento del wealth management (CheBanca!; Cairn Capital; Banca Esperia) e del credito al consumo, che con Compass sta contribuendo in modo sempre più positivo alla redditività della banca.

Rispetto a un sistema bancario nazionale che fatica a far crescere i ricavi, il margine di interesse di Mediobanca sale del 5,2% e le commissioni nette aumentano del 4% a 237 milioni. E questo per il maggior apporto del Wealth Management che, consolidando anche le acquisizioni di Barclays e Cairn Capital, produce ora circa il 40% delle commissioni del gruppo. Le rettifiche su crediti scendono del 18% (da 224 milioni a 184 mln) e il costo del rischio si porta a 102 punti base (da 136), allineandosi ai livelli pre-crisi.

"Ci aspettiamo un altro semestre positivo e siamo fiduciosi sull'esito dell'esercizio", ha spiegato Nagel, che conferma la politica sui dividendo, precisando "che aumenterà nella misura in cui aumenterà l'utile perché c'è un pay out del 40%". Nel secondo semestre ci sarà invece da porre attenzione "ai diversi appuntamenti elettorali in Europa", che avranno dei riflessi sull'evoluzione dei mercati.

L'ad non si è sottratto, parlando con i giornalisti, alle domande su Generali, che sarebbe oggetto di un interesse da parte di Intesa SanPaolo per una possibile combinazione industriale. "Noi rimaniamo coerenti con quanto abbiamo deliberato e l'impostazione del piano rimane invariata. Mediobanca procederà a dismettere il 3% di Generali e conserverà il 10% residuo, che è una fonte di earning per share e dividendo importante nell'ambito della liquidità del nostro gruppo. Altro non ritengo opportuno né utile aggiungere".

In queste settimane, il manager non ha avuto "segnali di disimpegno" da parte dei suoi soci, da Vincent Bolloré a Unicredit.

Sul primo, alle prese con i piani di Vivendi su Mediaset e lo scontro legale in atto per l'acquisto di Premium, "Mediobanca - ha detto - non si schiera con alcun socio. Il mio parere da investment banker è che le operazioni di concentrazione vanno fatte in maniera amichevole e concordata. Quelle non concordate, e lo dice la statistica, sono molto più costose e hanno un rischio di esecuzione molto più elevato". Una frase che potrebbe essere letta anche in riferimento alle mire di Carlo Messina, ceo di Intesa SanPaolo, su Generali.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza