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Borsa, parla l'esperto: "Ottimisti su Piazza Affari"

08 agosto 2017 | 17.42
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Una forte correzione del comparto azionario sarà poco probabile nei prossimi mesi. Le azioni, soprattutto negli Stati Uniti, hanno corso molto, ma parlare di sopravvalutazione è eccessivo, viste l'abbondante liquidità sui mercati e la valutazione di diversi bond sovrani. I mercati in ogni caso dovranno trovare un nuovo equilibrio in un mondo con tassi di interesse destinati a salire. Il passaggio è difficile, ma c'è spazio per crescere ancora. Anche per Piazza Affari, con il settore bancario avviato alla normalizzazione e alcuni titoli del lusso e l'auto decisamente interessanti. "L'azionario in generale è forse sopravvalutato per le matrici tradizionali", sottolinea Massimo Trabattoni, responsabile dell'azionario Italia di Kairos, società di gestione del risparmio e di asset management, ma, "viste le valutazioni, certi bond dei Paesi emergenti mi sembrano più a rischio di titoli trattati a venti volte gli utili di società con decenni di storia e prospettive per il futuro", anche in settori a forte sviluppo come il tech e il biotech.

I massimi storici aggiornati continuamente da Wall Street e i livelli raggiunti da diverse piazze europee sono "frutto dell'abbondante liquidità immessa nel sistema finanziario dalle banche centrali", spiega Trabattoni. Guardando i grafici, "si può dire che gli Stati Uniti hanno rotto i massimi, però bisogna considerare che questa rottura ha coinciso con l'indebolimento del dollaro", cosa che porta i rialzi su livelli più contenuti. I mercati azionari, sottolinea il gestore di Kairos, "stanno cercando un equilibrio in un mondo di valutazioni alte, figlie di tassi estremamente bassi". Il riequilibrio verso tassi più elevati, intorno al 3-4%, non dovrà essere "troppo veloce o troppo forte, per evitare una correzione forte sul mercato azionario". Anzi, dopo la fase di discesa dei tassi di interesse, durata dal 2008 al 2016, la risalita potrebbe estendersi "per qualche anno". E se è normale temere un forte storno visti i corsi attuali, "è vero che i mercati difficilmente stornano quando tutti se lo aspettano. Quando il posizionamento dei fondi e degli investitori è prudente, il mercato sostanzialmente continua a salire".

Su Piazza Affari "in questa fase restiamo ottimisti". Il recente rialzo dei listini milanesi è stato sostanzialmente "un recupero della forza relativa del mercato italiano, che nell'ultimo mese è stato legato all'indebolimento del dollaro". La svalutazione del biglietto verde, spiega Trabattoni, ha penalizzato l'export europeo e listini come il Dax, più orientati all'export rispetto al Ftse Mib, dominato dai finanziari e dalle utility. "Il mix ci ha favorito, in una situazione di tranquillità dal punto di vista politico".

In più la stagione delle trimestrali, in particolare del settore finanziario, "è stata sostanzialmente positiva, con sorprese forti da parte di Unicredit, ma anche da altre realtà bancarie, un settore dove il posizionamento degli investitori è ancora basso". Per il settore bancario italiano i rischi "sono minori di quelli di un anno fa" e si può quindi parlare di "una fase di ritorno alla normalità", dove si torna a ragionare in termini di utili e non più solamente di multipli sul patrimonio. Oltre alle migliori prospettive per le banche, in questo quadro, conclude Trabattoni, "inseriamo una componente delle realtà industriali che hanno prospettive interessanti, come il lusso, pur in modo selettivo, e Fca e l'auto".

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