Chiusura in ribasso per le borse europee, appesantite dalle tensioni internazionali e dalla contrapposizione fra Stati Uniti e Corea del Nord. Continuano ad apprezzarsi i beni rifugio, con l'oro arrivato a 1.290 dollari l'oncia, mentre il franco svizzero continua a viaggiare a 1,33 nei confronti dell'euro. A beneficiare della fama di porto sicuro anche il Bund tedesco, con il decennale in aumento a 160 punti verso il Btp italiano. Sempre fra le materie prime si indebolisce il petrolio, con il Wti che scambia a 49,2 dollari al barile, dopo che l'Opec ha rivisto al rialzo la domanda 2017.
Al termine della seduta Londra cede l'1,44%, Francoforte l'1,15% e Parigi lo 0,59%, mentre in Francia la produzione industriale frena oltre le attese: -1,1% a giugno rispetto al +1,9% del mese precedente. A Milano il Ftse Mib perde lo 0,76% a 21.681 punti. Sul listino principale della piazza milanese soffrono le banche. Unicredit arretra del 2,06%, Bper del 2,24% e Ubi Banca del 2,14%. Intesa Sanpaolo limita i danni con una flessione dello 0,28%. Fra gli assicurativi Unipol perde l'1,91% e Generali lo 0,57%.
Perdite oltre il punto percentuale per Recordati, Tim, Prysmian, Stm, poste Italiane, Stm ed Enel. In spolvero Campari, che segna un rialzo del 2%. Fra i petroliferi Tenaris guadagna lo 0,67% e sopra la parità chiudono Fca, Ynap, Snam e Atlantia.