Mediobanca starebbe valutando un'azione legale e la possibilità di chiedere i danni ai Ligresti per un'eventuale responsabilità nel dissesto Premafin, società poi confluita nel 2012 insieme a Fonsai e Milano Assicurazioni in UnipolSai. "Una possibilità in corso di analisi", ora sul tavolo degli avvocati di Piazzetta Cuccia, a quanto apprende l'Adnkronos. Un'ipotesi su cui la riflessione è ancora aperta e che potrebbe essere più concreta dopo che sono state rese note, lo scorso aprile, le motivazioni dei giudici torinesi che hanno condannato, tra gli altri, Salvatore e Jonella Ligresti, accusati di falso in bilancio e aggiotaggio informativo.
La tesi dei legali dell'istituto bancario è che se il bilancio Fonsai è falso, come ritiene la sentenza, lo è anche quello di Premafin: per la holding della famiglia Ligresti il tema riguarda la ristrutturazione del debito. "Mediobanca - spiega l'amministratore delegato, Alberto Nagel - si riserva ogni valutazione riguardo l'operato relativo alla gestione di Premafin nel periodo precedente al dissesto". Queste parole pronunciate nell'ultima assemblea suonano, di fatto, una replica a distanza alle ultime mosse delle figlie dell'Ingegnere.
Lo scorso maggio, Giulia e Jonella Ligresti, con una lettera indirizzata a Mediobanca e a casa Nagel, hanno rinnovato la richiesta di risarcimento - pari a circa 60 milioni di euro - per non aver rispettato le promesse contenute nel 'papello', il documento con i desiderata della famiglia finita al centro dell'inchiesta Fonsai.