Chiusura negativa per le borse europee nel primo giorno della settimana, dopo una seduta volatile. Gli occhi degli investitori sono puntati sugli Stati Uniti e sulla riforma fiscale promessa dal presidente Donald Trump, che dovrebbe prendere forza questa settimana. Intanto in Europa è tornata la fiducia nella possibilità di formare un governo di coalizione in Germania. Sul mercato delle materie prime i timori di un aumento della produzione di petrolio hanno fatto scivolare le quotazioni del greggio, con i future sul Wti in flessione di quasi due punti percentuali a 57,9 dollari al barile. Al termine della seduta Londra cede lo 0,35%, Francoforte lo 0,46% e Parigi lo 0,56%. Piazza Affari si aggiudica la maglia nera, scivolando dell'1,07% a 22.176 punti.
Sul listino principale della piazza milanese Bper lascia sul terreno il 3,29% e Banco Bpm il 2,76%. Fra i bancari male anche Intesa Sanpaolo (-1,85%) e Unicredit (-1,17%). In controtendenza Mps, che sale dell'1,05%. Fuori dal Ftse Mib Creval sale del 2,48%, mentre Carige cede il 2,83%. Sulla scia del calo del greggio soffrono anche Tenaris (-2,41%), Saipem (-2,22%) ed Eni (-0,94%).
Mediaset arretra dell'1,62% dopo la smentita che sia vicino un accordo con Vivendi sui contenuti. Ribassi oltre il punto percentuale per Tim, Cnh Industrial, Stm, Leonardo, Ferrari e A2A. Chiudono sopra la parità Atlantia, Ferragamo e Terna.