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Eni investirà in Italia 7 miliardi in 4 anni

18 aprile 2018 | 12.40
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Eni investirà in Italia sette miliardi di euro nei prossimi quattro anni. Di questi, un miliardo sarà destinato alle attività green, incluse le spese per ricerca e sviluppo legate al processo di decarbonizzazione. Lo sottolinea l'ad di Eni, Claudio Descalzi, all'investor day in corso a Milano per presentare il piano strategico 2018-2021.

"Lavoriamo in decine di Paesi nel mondo ma le nostre radici sono in Italia ed è proprio qui che vediamo il potenziale per investire di più: l'Italia è il nostro primo Paese a livello di investimenti", dice l'amministratore delegato. Tra gli investimenti, l'ad di Eni si sofferma sul Progetto Italia, iniziativa di riqualificazione industriale che prevede la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile nell'ambito di terreni Eni bonificati.

L’energia rinnovabile prodotta sarà destinata prevalentemente a soddisfare gli autoconsumi degli asset industriali di Eni, consentendo alla compagnia di ridurne i consumi energetici. Finora Eni ha identificato in questo ambito 25 progetti per una potenza complessiva pari a 220 megawatt. Sempre in ambito green, Descalzi ricorda l'impegno per la realizzazione di prodotti bio nell’ambito del downstream: Eni è stata la prima compagnia a convertire una raffineria tradizionale in bioraffineria, a Venezia, e completerà entro fine anno la conversione della raffineria di Gela; i due impianti, insieme, produrranno 1 milione di tonnellate all’anno di green diesel entro il 2021, facendo di Eni uno dei principali produttori d’Europa.

La società ha lanciato anche una serie di progetti legati alla chimica verde come prodotti intermedi da olio vegetale e piantagioni sperimentali di Guayule per produrre gomma naturale. Nell'arco del piano, Eni spenderà 750 mln in ricerca e sviluppo, che sul fronte delle rinnovabili si concentrerà prevalentemente sul solare, sullo stoccaggio dell’energia, su biocarburanti avanzati, sulle biomasse e sull’energia eolica.

SAIPEM - "Non ci pensiamo neanche un secondo" a vendere la quota posseduta in Saipem, risponde Descalzi alle domande degli analisti. "E' un'ottima società, siamo lì con loro e li sosteniamo perché pensiamo siano una società robusta", aggiunge, con fondamentali che stanno migliorando. Eni ha ancora una quota di circa il 30% nella società.

PRIMATO PER SICUREZZA NEL LAVORO - Con un rapporto di 0,33 incidenti per milioni di ore lavorate nel 2017, in miglioramento del 7% rispetto al 2016, Eni conferma il primato nell'industria per la sicurezza nel lavoro.

"Siamo arrivati a 0,33 incidenti per milioni di ore lavorate, l’andamento è estremamente buono perché ci confrontiamo con un’industria che ha un valore medio tra 0,95 e 1: un incidente per un milione di ore lavorate", spiega l'ad Descalzi.

"Da quattro anni siamo i migliori dell’industria", aggiunge. A livello ambientale, invece, Eni ha ridotto l'intensità delle emissioni delle attività upstream del 3% rispetto al 2016 e del 15% rispetto al 2014.

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