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Borsa, pressione su Milano, spread oltre 150 punti

16 maggio 2018 | 18.55
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La prima bozza di 'contratto' tra M5S e Lega che, per finanziare le riforme, prevedeva la richiesta alla Bce di cancellare 250 miliardi di debito pubblico ha avuto sui mercati l'effetto che ci si attendeva. Lo spread è salito a 151 punti con un rendimento superiore al 2,1%, la Borsa di Milano ha perso a fine seduta il 2,32% ed è scesa sotto i 24mila punti, a 23.734. Hanno sofferto soprattutto i titoli bancari, che in pancia hanno circa 295 miliardi di Titoli di Stato, secondo gli ultimi dati di Bankitalia.

Il Ftse Mib è il solo a crollare tra le Borse dell'Eurozona. Madrid è negativa ma perde lo 0,9%. Sono positive Parigi (+0,26%), Francoforte (+0,20%), Amsterdam (+0,11%) e Londra (+0,15%). L'incertezza politica in Italia, mentre si attende di conoscere il contratto definitivo tra le due forze politiche e il nome del premier, ha fatto scendere ancora un po' l'Euro, che sul mercato dei cambi si muove attorno a 1,18 dollari.

"Oggi i mercati oggi hanno mandato un segnale, non hanno gradito l'esperimento: adesso mettono in discussione la loro ipotesi, ossia che 5 Stelle e Lega al Governo si sarebbero responsabilizzati", ha spiegato in un'intervista all'Adnkronos Carlo Altomonte, professore dell'Università Bocconi. Al momento, "non si vede ancora niente di preoccupante, ma ci deve far riflettere sul fatto che non sono compiacenti: l'Italia è uno dei più grossi debiti pubblici al mondo".

In attesa che finiscano le trattative per il Governo, il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, è stato netto: "L'Italia - ha detto - è della massima importanza per l'Ue. L'Unione Europea non sarebbe completa, senza la nazione e il popolo italiano". Secondo quanto riferiscono i due leader di Movimento 5 Stelle e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, mancano "le ultime rifiniture" e "il contratto è quasi pronto". Nel frattempo, è tornato a farsi sentire sull'Euro Beppe Grillo, il fondatore del Movimento 5 Stelle, che in un'intervista ha detto di essere "favorevole" a un referendum consultivo sull’Euro. "Potrebbe essere una buona idea avere due Euro, per due regioni economiche più omogenee".

Ipotesi di lavoro e soluzioni che mettono in dubbio il rispetto dei Trattati internazionali, tra cui quelli di Maastricht, che non permette alcuna forma di finanziamento del debito pubblico, non sono piaciute agli investitori, che hanno cominciato a vendere i loro Titoli di Stato italiani. In Borsa ne hanno risentito più di tutti Banco Bpm (-5,3%), Unicredit (-4,7%), Banca Mediolanum (-4,1%), Mediobanca (-4%) e Ubi banca (-3,27%). Il peso dello scenario politico, unito a un trimestre non proprio brillante, ha portato in fondo al paniere anche Mediaset, che ha chiuso in calo del 5,28%. L'unica in controtendenza è Saipem, che guadagna il 12,24%. La Borsa di Wall Street è positiva: il Dow segna +0,3% e il Nasdaq +0,6%.

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