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Borse europee negative su timori dazi, Milano azzera sul finale

05 settembre 2018 | 09.32
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Chiusura in rosso per le principali piazze finanziarie europee. Anche Milano, che si era mossa in controtendenza per tutta a seduta, azzera sul finale e termina sotto la parità. Ad appesantire i listini i rinnovati timori su una guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti a solo un giorno dalla chiusura delle consultazioni pubbliche per l’introduzione delle nuove tariffe.

"Già nei prossimi giorni - evidenzia Vincenzo Longo, market strategist di Ig - potrebbero partire i nuovi dazi, magari con un approccio a scaglioni, come già accaduto con quelli già in essere (50 miliardi divisi tra luglio ed agosto). Inoltre, gli operatori vedono in bilico anche il Nafta. Nonostante l’accordo bilaterale già raggiunto la scorsa settimana tra Usa e Messico, rimangono ancora aperti i negoziati con il Canada. Non possiamo dare nulla per scontato alla luce dei recenti tweet di Trump e visto l’orientamento del Congresso a votare un accordo che prevede anche l’inclusione del Canada".

In questo contesto, Francoforte lascia sul terreno l’1,39%, Parigi segna -1,54%, Londra perde un punto percentuale. "In questo clima di generalizzato risk off, ne approfitta Piazza Affari che continua a sovraperformare gli altri indici europei" ma che poi azzera il rialzo nel finale, nonostante l'ottima performance del comparto bancario: Banco Bpm che vola del 7,17%; Ubi segna +6,31%, Bper +4,27%, Mediobanca +3,25%. Vendite su Stm (-4,63%), Moncler -3,95%, Tenaris (-2,97%).

"Da inizio settimana - sottolinea Longo - abbiamo assistito a un ritorno cauto degli investitori sugli asset italiani riconducibile principalmente ai commenti arrivati dagli esponenti del Governo, che hanno rassicurato sul rispetto della soglia Deficit/Pil per la prossima legge di bilancio. Nonostante il buono spunto del FtseMib e dei Btp da inizio settimana, la cautela rimane alta tra gli operatori. Crediamo infatti che il movimento degli ultimi giorni non sia guidato da un vero e proprio ottimismo, ma dalla ricopertura delle posizioni corte aperte nelle settimane precedenti".

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