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Da periti agrari ad agronomi, soddisfatte del governo le professioni 'agricole'

24 febbraio 2014 | 10.18
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Da periti agrari ad agronomi, soddisfatte del governo le professioni 'agricole'

Roma, 24 feb. (Labitalia) - Due periti agrari nel governo Renzi sono motivo di "orgoglio e soddisfazione" per la categoria. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e del Lavoro, Giuliano Poletti, sono "due personalità di grande spessore che rappresenteranno la nostra categoria ai più alti livelli istituzionali", sostiene il presidente del Consiglio nazionale dei periti agrari e periti agrari laureati, Lorenzo Benanti, che in una nota rivolge ai titolari dei due dicasteri e 'colleghi' "i migliori auguri".

"Siamo certi - osserva - che il loro patrimonio genetico formativo e la loro esperienza maturata nei rispettivi campi di appartenenza possano risultare decisivi nel tradurre concretamente il nuovo programma del governo". Per Benanti, infatti, "la figura del perito agrario è in possesso di competenze tanto complete e articolate in vari settori che possono risultare assai utili allo sviluppo del Paese". Non perde di vista Benanti neppure la difficile situazione economica che sta investendo l'Italia e guarda con favore a una efficace ripresa dei temi del lavoro su prospettive agricole: "Auspichiamo - conclude - che questa scelta renda possibile anche un concreto rilancio dell'occupazione dei giovani in un settore come l'agricoltura che potrebbe imprimere d'ora in avanti un nuovo impulso all'economia italiana".

Auguri ai nuovi ministri anche dagli agronomi e forestali. "Rivolgo i migliori auguri di buon lavoro a nome dei dottori agronomi e dei dottori forestali e a titolo personale al premier Matteo Renzi e ai neoministri, in particolare a Andrea Orlando (Giustizia), a Maurizio Martina (Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) e Gian Luca Galletti (Ambiente), sottolineando la massima disponibilità e la piena collaborazione da parte della nostra categoria professionale", dice il presidente Conaf, Andrea Sisti. "Ai neo ministri - aggiunge - va la disponibilità per una proficua collaborazione da parte del Consiglio nazionale e dei 22mila iscritti che operano quotidianamente sul territorio. Tutela e sicurezza del territorio e del paesaggio, sicurezza alimentare e produzioni di qualità, sono alcune delle tematiche attuali e centrali, che vedranno impegnati il governo e i dottori agronomi e dottori forestali, nel presente e nei prossimi anni".

Soddisfazione anche da parte di agrotecnici e agrotecnici laureati. Secondo il presidente del Collegio nazionale della categoria, Roberto Orlandi, "non si tratta di un esecutivo 'a misura' del premier come scrive qualche quotidiano dimenticando la indiscutibile personalità dei ministri che lo compongono, con alcuni dei quali (come Giuliano Poletti), nelle cariche da loro prima ricoperte, l'Albo degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati ha avviato collaborazioni e partnership".

"Da tutto il governo - sottolinea - ci aspettiamo riforme profonde, capaci di liberare le molte energie di questo Paese, che è stato il primo nel mondo e che può tornare ad esserlo. Ci aspettiamo che, nell’esercizio di una professione, si privilegi la reale competenza e non la formalità del titolo. Vorremmo che fosse premiata l'innovazione e la capacità di produrre risultati. Che si desse vita a un sistema meritocratico abbandonando l’attuale sistema 'feudale'. Il Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati, in questo, farà la sua parte".

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