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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

22 maggio 2014 | 09.53
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Roma, 22 mag. (Labitalia) - Mario Monti parla con 'Il Corriere della Sera' dello spread. "Nel continente, la Ue e l'eurozona sono sotto attacco e sotto critica, nel dibattito politico. Tra il 2011 e il 2012, l' attacco alla costruzione europea veniva da immense quantità di denaro, ora dalle parole. È evidente che era più forte allora. Però la situazione attuale è la spia di difficoltà che potrebbero sorgere in futuro, capaci di attivare attacchi finanziari. C' è da domandarsi se, in quel caso, la ferrea difesa dell' eurozona che ci fu nel 2012 avrebbe lo stesso sostegno politico. I movimenti sui tassi dei titoli pubblici, però, sono modesti: più una preoccupazione che una difficoltà". "Dopo le elezioni potrebbero esserci preoccupazioni significative. Gran Bretagna a parte, i movimenti più nazionalisti, più euroscettici e critici sono in due Paesi molto diversi tra loro, l' Italia e la Francia, che sono però stati entrambi considerati non abbastanza solidi nei giorni della crisi. Uno in modo palese nel 2011 e l' altro in modo meno eclatante. Se in questi due Paesi i risultati elettorali dovessero essere peggiori del previsto, dal punto di vista di chi apprezza la costruzione europea, le tensioni potrebbero accentuarsi. Questo mi fa dire che occorre migliorare la governance della Ue e andare avanti a rafforzare l' Eurozona".

"Il 15 marzo 2002, quattro giorni prima dell' omicidio di Marco Biagi, consegnai due lettere al ministro dell' Interno Claudio Scajola con le richieste dell' onorevole Maurizio Sacconi e del direttore generale di Confindustria Stefano Parisi perché fosse data la scorta al giuslavorista bolognese. Scajola mente quando dice che nessuno l' aveva informato del pericolo". Tredici anni dopo l'attentato contro il professore, Luciano Zocchi, che era capo della segreteria di Scajola parla con 'Il Corriere della Sera'. Durante una perquisizione ordinata dai pm romani che indagavano sull' eredità dei Salesiani, nel suo appartamento sono stati trovati documenti portati via dal Viminale. Compresi gli appunti che hanno convinto la procura di Bologna a riaprire l' inchiesta sulla mancata protezione. Assistito dagli avvocati Mario Geraci e Angela De Rosa, Zocchi decide di "raccontare tutta la verità, come ho già fatto di fronte ai pubblici ministeri di Roma e Bologna che mi hanno interrogato due settimane fa". "Ho sempre fotocopiato tutto, ogni appunto e documento. Sono felice di averlo fatto -dice- anche in quell' occasione". Zocchi racconta che era la mattina del 15 marzo 2002. Mi chiamò Enrica Giorgetti, la moglie dell' onorevole Sacconi che lavorava in Confindustria. Mi segnalò la pubblicazione della relazione semestrale dei servizi segreti con le minacce brigatiste. E mi disse: "Non chiedo di dare la scorta a mio marito, ma convinci il ministro a darla a Biagi". "In quel momento -racconta Zocchi- lui stava presiedendo il comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza. Mentre scrivevo la lettera mi telefonò il direttore generale di Confindustria Stefano Parisi e mi chiese un appuntamento con il ministro segnalandomi lo stesso problema. A quel punto scrissi i due appunti e li portai alla sua segretaria affinché glieli consegnassero subito".

"Le incognite del voto europeo e i cattivi dati sulla crescita economica nel primo trimestre dell' anno hanno messo un freno, forse salutare, all' eccesso di ottimismo che si stava creando attorno all' area dell' euro. Una moderata ripresa è in atto e la fiducia nell' economia continua a far leva sui bassi costi del denaro, ma economie che si sviluppano in modo diverso e preferenze politiche dei cittadini anch' esse divergenti sono una combinazione pericolosa sul lungo andare. Come è possibile infatti realizzare progetti comuni che rendano più integrate e simili le economie dell' area euro senza consenso politico? Se i partiti più euro-critici dovessero vincere le elezioni in singoli Paesi, in Francia per esempio, ogni progetto di modifica dei Trattati, o ogni decisione europea che richiedesse ratifiche parlamentari nazionali, verrebbe accantonata". Lo scrive Carlo Bastasin sul 'Sole 24 Ore'.

"Per capire quel che è successo quest'anno è importante fare il confronto fra la dinamica dell' Italia e quella di altri paesi dell' Europa periferica, come Irlanda, Portogallo, Spagna, Finlandia. Ebbene tutti questi paesi hanno migliorato le loro posizioni. Solo l' Italia è scesa di due posti in classifica. Ad esempio la Spagna ha recuperato ben sei posizioni nel ranking complessivo". Così Arturo Bris, direttore del Centro competitività di Imd, al telefono da Losanna al 'Sole 24 Ore'.

Paolo Barilla, vicepresidente della multinazionale italiana della pasta, dice al 'Sole 24 Ore': "L'Italia ha bisogno di essere molto più integrata e molto più strategica. Per noi l' agricoltura è fondamentale per migliorare i prodotti, sia dal punto di vista della sicurezza alimentare e dell' impatto ambientale che del gusto. Il nostro paese ha una possibilità straordinaria di valorizzare il suo patrimonio attraverso progetti di filiera: il Made in Italy è un valore più per quello che potremmo fare che per quel che è stato". "Abbiamo accordi di filiera con gli agricoltori in molte regioni, a partire dall' Emilia Romagna, dove da dieci anni rinnoviamo l' acquisto del grano duro sostenibile con un ritorno economico agli agricoltori che premia la produzione di qualità. Grazie a questo tipo di contratti e alla condivisione delle nostre competenze recentemente abbiamo sviluppato una varietà proprietaria denominata aureo, per cui oggi riusciamo ad approvigionarci nel Sud Italia per 30mila tonnellate. La pasta Voiello è grazie a questo al 100% di grano italiano".

"Pensate solo questo: la tenuta degli spread, quindi in ultima analisi dell' intera architettura dell' euro, è subordinata all' impegno della Bce di comprare i bond dei paesi in difficoltà se scatta l' emergenza. Ma potrà mai la Banca centrale comprare, direttamente o indirettamente, i titoli emessi da un Paese guidato da un movimento che vuole il referendum sull' euro e considera il Fiscal compact un foglio da stracciare?". Lo dice Nouriel Roubini a 'La Repubblica'. "Se il M5s risulterà il primo partito il governo Renzi sarà a fortissimo rischio. Altrettanto se Grillo arriverà secondo a breve distanza, il che mi pare probabile vista la trasmigrazione di voti da Forza Italia".

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