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Da Commissione Ue monito a Italia, servono sforzi aggiuntivi

03 giugno 2014 | 09.42
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Da Commissione Ue monito a Italia, servono sforzi aggiuntivi

Roma, 3 giu. (Labitalia) - Non è una bocciatura, ma neanche una promozione: nel giorno delle 'pagelle' alle leggi di stabilità dei suoi Stati membri, la Commissione europea riserva all'Italia qualche bacchettata (abbastanza prevista) e otto raccomandazioni per portare avanti la trasformazione dell'economia faticosamente avviata in questi anni. Ma soprattutto l'Italia evita una bocciatura ufficiale (grazie a una trattativa notturna) alla sua richiesta di avere più tempo per raggiungere il pareggio strutturale dei conti pubblici. Comunque, l'Italia - segnala l'esecutivo - deve compiere "sforzi aggiuntivi, anche nel 2014" per rispettare i vincoli del Patto di stabilità e crescita. Non si parla esplicitamente di nuova manovra ma il senso è quello. Anche perché - si sottolinea nel documento - "lo scenario macroeconomico sul quale si fondano le proiezioni di bilancio" del Programma nazionale di riforme dell'Italia "è leggermente ottimistico, in particolare per quanto riguarda gli ultimi anni del programma".

Per la Commissione, il nostro paese deve inoltre "portare a compimento l'ambizioso piano di privatizzazioni" e "attuare un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita basato sui significativi risparmi annunciati". L'Italia nel 2015 deve poi "operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio al fine di garantire il rispetto del requisito di riduzione del debito, per poi assicurare un percorso sufficientemente adeguato di riduzione del debito pubblico". Quanto agli '80 euro di Renzi, la Commissione non esprime giudizi ma chiede di "valutare l'efficacia della recente riduzione del cuneo fiscale assicurandone il finanziamento per il 2015", di "riesaminare la portata delle agevolazioni fiscali dirette e allargare la base imponibile, soprattutto sui consumi".

La ricetta passa fra l'altro attraverso un ulteriore trasferimento del "carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all'ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio". Meno tasse sul lavoro, insomma e più sui consumi. E per quanto riguarda il mercato del lavoro, l'invito è a riesaminare "entro la fine del 2014 gli effetti delle riforme, valutando la necessità di ulteriori interventi". (segue)

(Labitalia) - Ma le raccomandazioni della Commissione al nostro paese si muovono a tutto campo. Si va dalle banche (l'Italia - si legge - deve "rafforzare la resilienza del settore" anche per garantire la capacità "di gestire e liquidare le attività deteriorate") ai trasporti (con l'invito a "garantire la pronta e piena operatività dell'Autorità di regolazione dei trasporti entro settembre 2014"), dalla scuola ("assicurare che i finanziamenti pubblici premino in modo più congruo la qualità dell'istruzione superiore e della ricerca") alla casa ("Una revisione dei valori catastali in linea con gli attuali valori di mercato renderebbe più equa l'imposta annuale sui beni immobili").

E nella sua analisi la Commissione lancia anche l'allarme povertà: infatti, osserva, nel nostro paese "si assiste all'erosione del reddito a disposizione delle famiglie che, associata all'aumento della povertà e dell'esclusione sociale, colpisce soprattutto le famiglie con figli". Nel nostro paese la spesa sociale resta "tuttora destinata in gran parte agli anziani e poco orientata all'attivazione". E in ogni caso, aggiunge, questa spesa "non riesce a contenere i rischi di esclusione sociale e di povertà".

Analizzando in conferenza stampa le situazioni dei singoli paesi, il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, ha sottolineato che "il rinvio del raggiungimento dell'obiettivo di medio termine sul pareggio strutturale di bilancio non metterebbe l'Italia in una buona posizione nei confronti del rispetto degli impegni sottoscritti e inseriti nella propria Costituzione". "Se la ripresa economica in Italia dovesse fallire e se il Paese dovesse tornare in recessione - ha aggiunto - le regole permetterebbero di riconsiderare automaticamente l'aggiustamento richiesto nel percorso verso l'obiettivo di pareggio di bilancio". In ogni caso, per Rehn, l'Italia "deve compiere un adeguato sforzo strutturale in modo da affrontare il proprio debito pubblico molto elevato". Rehn ha ricordato che "una delle sfide della prossima Commissione e del prossimo Parlamento è di semplificare e razionalizzare il sistema di governance economica" dell'Unione europea. E in questo senso, ha aggiunto, "aspetto tutti i contributi, compresi quelli del presidente Renzi che verranno nelle prossime settimane e mesi e durante la presidenza di turno italiana". (segue)

(Labitalia) - Da Roma, anche qui prevedibilmente, poche risposte alle raccomandazioni della Commissione e alle osservazioni di Rehn. Se il premier, Matteo Renzi, si è limitato a un 'no comment', il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha affidato la sua replica a Twitter: "Commissione Ue apprezza riforme italiane. Debito alto, lo sapevamo: acceleriamo riforme e privatizzazioni per ridurlo in modo sostenibile". E il Mef in una nota ha sottolineato che gli obiettivi di bilancio "saranno raggiunti senza ulteriori interventi".

Allargando lo sguardo al resto d'Europa, la Commissione ha deciso di rimuovere sei paesi - Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, i Paesi Bassi e la Slovacchia - dalla procedura di deficit eccessivo, sottolineando l'impegno nell'affrontare i disavanzi di bilancio e riportali a un livello accettabile. Altri due paesi, Croazia e Polonia, sono sulla via di uscita, alla luce degli interventi adottati.

'Condonata' la Finlandia (la Commissione ha deciso di non intervenire dal momento che l'aumento del debito/Pil è dovuto al contributo di Helsinki ai fondi salva-Stati), un monito più duro è stato riservato alla Francia che, ha sottolineato Barroso, "deve varare una serie di riforme per migliorare la propria competitività". Il documento di Bruxelles parla esplicitamente di "rischi per il raggiungimenti degli obiettivi fissati dal governo" e lamenta l'insufficienza "dei dettagli nel piano di consolidamento fiscale" presentato.

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