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Pa: Confsal-Unsa, silenzio su dimezzamento permessi e distacchi sindacali

18 giugno 2014 | 12.40
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Pa: Confsal-Unsa, silenzio su dimezzamento permessi e distacchi sindacali

“In questo silenzio agghiacciante della politica e di alcune parti sociali sul dimezzamento dei permessi e dei distacchi sindacali, sento forte il dovere di denunciare l’attacco del governo alla libertà di associazionismo e alla rappresentatività dei lavoratori”. A dirlo Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa. “Il presunto risparmio connesso a questa operazione -osserva- è di 75 milioni di euro, mentre per un esercito di 220mila consulenti nella Pa nominati dalla politica si spende 1 miliardo e 300 milioni di euro, di cui circa 600 milioni di euro di pertinenza di Regioni ed enti locali. E’ il chiaro segno di come i partiti lavorano sul territorio”.

”Davanti a queste cifre mostruose -prosegue Battaglia- è stato previsto un taglio del solo 15% delle consulenze, mentre per i permessi e i distacchi sindacali si opera una decurtazione del 50%. È chiaro allora che la logica della decisione non ha nulla a che vedere con esigenze di risparmio, ma è un vero attacco al sindacato come concetto, al sindacato come controparte negoziale, al quale la politica nega oramai anche la legittimità all’esistenza e all’attività”.

”Al contrario, è la politica che manca di legittimità, visto che la metà degli italiani -ammette Battaglia- non vota più e che chi governa lo fa con una maggioranza che deriva da una minoranza dei votanti”. (segue)

(Adnkronos/Labitalia) - “Non condivido l’atteggiamento di chi -avverte-china la testa davanti a questo attacco alla democrazia. Ritengo invece, assumendomene la responsabilità, che sia necessario denunciare questa volontà di distruggere il sindacato”.

“Ci appelliamo, quindi, a tutte quelle forze sociali e politiche di stampo autenticamente democratico per svolgere -continua Battaglia- un lavoro congiunto volto a modificare in Parlamento la norma sul dimezzamento dei permessi e dei distacchi, perché un conto è razionalizzare la materia, un conto è mettere a tacere la voce dei lavoratori che si esprime attraverso il sindacato, che fino ad oggi ha svolto la funzione di filtro al montare della protesta popolare proprio perché esistevano dei corpi intermedi di rappresentanza del disagio”.

“La Confsal-Unsa lotterà fino al giorno -conclude- di conversione del decreto per eliminare questa norma ingiusta e annuncio la realizzazione di ulteriori forti iniziative per tutelare il ruolo della associazioni dei lavoratori”.

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