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Terremoto: Fillea, urgente mettere ordine su 'chi fa cosa' in ricostruzione

18 luglio 2014 | 14.59
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Terremoto in Abruzzo Tendopoli foto Graffiti Press - L'Aquila, 8 aprile 2009. L'unità mobile ospedaliera nella tendopoli allestita all'Aquila. - Fotografo: Graffiti Press
Terremoto in Abruzzo Tendopoli foto Graffiti Press - L'Aquila, 8 aprile 2009. L'unità mobile ospedaliera nella tendopoli allestita all'Aquila. - Fotografo: Graffiti Press

E' "urgente rimettere ordine sul 'chi fa cosa' da parte di tutti i soggetti coinvolti nella ricostruzione: parti sociali, Comuni, uffici speciali della ricostruzione, prefettura, enti pubblici, forze dell’ordine. Serve assunzione di responsabilità da parte di tutti e dialogo tra tutti i soggetti". E' quanto chiede la Fillea Cgil sulla ricostruzione post-terremoto a L'Aquila.

"E' necessario quindi -attacca il sindacato di categoria- un osservatorio mensile, coordinato dal Prefetto, che legga e analizzi i dati alla presenza del gruppo interforze".

Il sindacato degli edili della Cgil chiede il rafforzamento del tavolo di monitoraggio già definito nelle vigenti linee guida antimafia (riunioni quindicinali; presenza delle casse edili; supervisione del coordinatore del gruppo interforze), per permettere un controllo preventivo accurato con segnalazioni circoscritte che possano far emergere fenomeni, correlati tra loro, di caporalato e infiltrazioni malavitose.

E il sindacato chiede anche di scrivere il 6° capitolo delle Linee guida Antimafia "che abbia al centro i temi del lavoro e del contrasto allo sfruttamento dei lavoratori allargando ai lavori privati e selezionando quelle clausole antimafia previste dalle attuali Linee guida per i lavori pubblici. Al suo interno l’obbligo per le imprese di richiedere la visita dei Cpt e dei Rlst, ciò al fine di alzare l’attenzione sui temi della sicurezza sul lavoro. I tempi di realizzazione sono di un mese".

E la Fillea chiede ancora il "protocollo di legalità per il cratere sismico (promosso dalla Prefettura-già indicato nelle II Linee guida) con specifica definizione degli interventi sui flussi di manodopera (badge-esempio piano carceri) con lettura dei dati da parte del tavolo di monitoraggio; protocollo di intesa con uffici speciali della ricostruzione (da far sottoscrivere ad ogni impresa prima dell’inizio dei lavori-bozza protocollo piano carceri). Si dà quindi concretezza al dpcm 4/2/2013. I tempi di realizzazione sono di un mese".

Il sindacato quindi propone sulla 'legge di ricostruzione' di agganciare il denaro pubblico e quindi anche i lavori privati alla white list, rendendola quindi obbligatoria ed estendendola a chi esegue il lavoro edile (prevedendo anche l’obbligo di iscrizione alle casse edili), con il potenziamento degli organici di ispettorato del lavoro, Inps e Inail. Sulla formazione la proposta della Fillea è del coinvolgimento della facoltà di Giurisprudenza di università abruzzesi per realizzare corsi di formazione sulle linee guida antimafia rivolti ai soggetti pubblici e per la definizione di un Master universitario sui temi dell’antimafia.

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