Proposto un patto con il governo sulla base di 10 punti programmatici.
Le Casse tecniche di previdenza (geometri, architetti, ingegneri e periti industriali) hanno presentato al sottosegretario all'Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta, e al presidente della Commissione bicamerale di Controllo enti di previdenza, Lello Di Gioia, 10 proposte per la semplificazione della previdenza privata.
“Vogliamo sottoscrivere un patto tra noi Casse di previdenza tecniche e il governo, sulla base di 10 punti programmatici. Abbiamo presentato il nostro ruolo in tema di proposte concrete, di garanzie e tutele per i nostri iscritti e il nostro progetto per far ripartire il sistema Paese", ha detto Fausto Amadasi, presidente della Cassa di previdenza geometri.
"Il tema del welfare, cioè di tutele oltre la pensione a fine carriera, è diventato all’ordine del giorno - ha spiegato Valerio Bignami, neopresidente dell’Ente di previdenza periti industriali - anche perché siamo passati da una visione di accessorietà a interventi strutturali in quanto lo Stato ha fatto un passo indietro. In questo senso, e qui l’intento delle Casse tecniche è unico, abbiamo bisogno di regole fiscali eque a fronte di un impegno di primissima necessità".
"D’altronde -ha insistito Paola Muratorio, presidente Inarcassa- se il numero dei liberi professionisti tecnici è raddoppiato in 15 anni, la crisi del mondo del lavoro impone che il governo ci dia l’autonomia per varare provvedimenti a costo zero, fondamentali per il rilancio della professione".
Baretta si è detto pronto a discutere punto per punto le proposte che sono state presentate: dalla semplificazione degli adempimenti contabili, di bilancio e delle modalità dei controlli, all’introduzione di un regolamento specifico per la gestione della previdenza complementare e alla ridefinizione del regime fiscale applicato con l’eliminazione del meccanismo della doppia tassazione rendita/prestazioni.
Sono, inoltre, state presentate proposte sulla non duplicazione dell’Iva sulle spese, sull’estensione delle agevolazioni anche ai professionisti iscritti ad altre forme di previdenza, e non solo all'Inps, nelle zone colpite da calamità naturali.