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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

01 agosto 2014 | 09.34
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Poletti: La delega non può essere ridotta alla questione dell'art.18, visto che interviene su tutte le materie, dagli ammortizzatori sociali in giù".

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Fino a quando l'Italia avrà tassi di crescita da 'zero virgola', sarà quasi impossibile ridurre sensibilmente la disoccupazione giovanile". Così, in un'intervista a 'Avvenire', Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma. "A ostacolare l'ingresso nel mercato degli under 35 -sostiene- è la ripresa economica strisciante. Senza una vera crescita, gli imprenditori non investono in nuova occupazione. La riforma Fornero, inoltre, avrebbe portato benefici se fosse stata varata in un momento di ripartenza".

"In un Paese ad alto debito pubblico come il nostro, ogni realistico e sostenibile piano di riduzione delle tasse richiede di essere sostenuto da tagli della spesa pubblica di almeno pari importo. Se si vogliono ridurre le tasse di 30 miliardi, occorre tagliare la spesa di 30 miliardi". Lo scrive su 'La Repubblica' l'economista Tito Boeri. "Se oggi Renzi vuole essere preso sul serio -fa notare- quando dice di voler tagliare le tasse, andando ben oltre il finanziamento in modo strutturale degli 80 euro, bene che si assuma in prima persona, a tutti gli effetti, la responsabilità di condurre in porto la spending review. E' il compito principale di un primo ministro in un Paese indebitato come il nostro. Deve essere lui a risponderne davanti al Paese, non un commissario. Non ci interessa leggere i documenti tecnici dei tavoli di lavoro. Ci interessa leggere i provvedimenti che il governo adotterà sulla base di questi materiali".

"Sulla spesa, bisogna andare avanti con determinazione. Ma siamo chiari: non credo esista un 'piano B' o un 'piano C'. Abbiamo scelto un impianto politico, non possiamo cambiarlo radicalmente". Così, in un'intervista a 'La Stampa', il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. "La delega non può essere ridotta -ammette- alla questione dell'art.18, visto che interviene su tutte le materie, dagli ammortizzatori sociali in giù. L'art.18 è stato modificato due anni fa: prima di tutto bisogna capire come è stato applicato nella sua ultima versione. e poi si deciderà. Sui contratti, comunque, nella delega si parla di una semplificazione delle tipologie contrattuali. E della sperimentazione di un contratto di inserimento a tutele progressive. Continuo a pensare che un contratto a tempo indeterminato debba costare di meno di uno a termine".

In un'intervista a 'Il Messaggero' il ministro spiega che "l'incremento degli occupati ci fa auspicare che sia il primo segno di un'inversione di tendenza. Certo non è ancora il momento di fare salti di gioia, la situazione resta difficile. Questa è una fase di altalena, c'è molta incertezza che influenza le scelte degli imprenditori. Dobbiamo lavorare perché la stabilizzazione dell'occupazione diventi una tendenza consolidata".

"E' un cambiamento, che va interpretato in modo positivo. L'operazione Fiat-Chrysler delinea una prospettiva non solo per il gruppo, ma per tutta l'industria italiana". Così, in un'intervista a 'La Stampa', Giuseppe Berta storico dell'Economia alla Bocconi. "L' Italia non è un Paese favorevole allo sviluppo delle grandi imprese -spiega- per far sopravvivere il nostro apparato manifatturiero, almeno nelle sue componenti maggiori, dobbiamo per forza prevedere la sua proiezione internazionale, in concentrazioni industriali più grandi e con respiro globale. Del resto quello che avviene oggi con Fiat-Chrysler è il completamento di una tendenza che lo stesso amministratore delegato del gruppo Sergio Marchionne aveva già da alcuni anni indicato all' Italia: se vogliamo avere una grande industria dobbiamo fare i conti con il contesto internazionale e le sue condizioni".

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