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Friuli Venezia Giulia: prolungati termini per 'cantieri lavoro'

08 agosto 2014 | 11.09
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La modifica prevede che l'avvio dei cantieri di lavoro venga spostato dal 31 agosto 2014 al 31 marzo 2015 e che la chiusura venga procrastinata dal 30 aprile 2015 al 30 novembre 2015.

Friuli Venezia Giulia: prolungati termini per 'cantieri lavoro'

La giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha accolto la proposta di modificare i termini per l'avvio e la conclusione dei cantieri di lavoro cofinanziati dalla Regione in cui siano impegnati lavoratori disoccupati da almeno otto mesi. La modifica prevede che l'avvio dei cantieri di lavoro venga spostato dal 31 agosto 2014 al 31 marzo 2015 e che la chiusura venga procrastinata dal 30 aprile 2015 al 30 novembre 2015, come suggerisce l'assessore al Lavoro, Loredana Panariti, che ne ha sottolineato l'importanza ai fini della tutela dei lavoratori da coinvolgere in queste iniziative, in attesa dell'approvazione del ddl che trasformerà in legge il decreto legislativo 90/2014 sulla trasparenza amministrativa e l'efficienza degli uffici giudiziari.

Il decreto, infatti prevede, tra l'altro, l'abbattimento delle misure restrittive imposte dal decreto di legge 78/2010 sulle assunzioni da parte dei Comuni, che potranno così avviare, senza limitazioni, i loro progetti relativi alle attività forestali e vivaistiche, di rimboschimento, di sistemazione montana e di costruzione di opere di pubblica utilità, tutte dirette al miglioramento dell'ambiente e degli spazi urbani.

I progetti possono durare dai 3 ai 6 mesi (da 65 a 130 giornate, articolandosi su 5 o 6 giornate lavorative a settimana) e, a seconda del numero dei residenti Istat di ciascun Comune, impiegare da 1 sino a 12 lavoratori, "che mantengono lo stato di disoccupazione ma in questo modo hanno la possibilità di essere utili al sistema e guadagnare uno stipendio", osserva l'assessore, ricordando che la Regione finanzia l'indennità giornaliera di oltre 34 euro, mentre la cifra che copre gli altri trattamenti (previdenziale, assistenziale, assicurativo, di protezione individuale e di formazione) è a carico delle amministrazioni locali.

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