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Lavoro: Damiano (Pd), abolizione art. 18 non ci sara'

14 agosto 2014 | 17.38
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Il presidente della commissione Lavoro della Camera: "L'unica normativa nuova potrà essere il contratto di Inserimento a tutele crescenti"

Cesare Damiano
Cesare Damiano

Il Nuovo Centro Destra "ha dovuto prendere atto che la proposta di prevedere la cancellazione dell'articolo 18 nello Sbocca-Italia di fine agosto è stata bocciata dal premier Matteo Renzi. Adesso Alfano deve fa buon viso a cattivo gioco e rimandare tutto alla Delega sul lavoro che riprenderà il suo cammino a settembre al Senato per poi arrivare alla Camera". E' quanto sostiene in una nota Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera.

"Entro fine anno la discussione sarà probabilmente terminata e dal 2015 decolleranno i Decreti delegati. Il tempo è lungo ed era già stato stabilito dal saggio ministro Poletti - rimarca Damiano - tutta l'agitazione di questi giorni era solo una sceneggiata per piantare qualche bandierina. Alfano sa anche che l'articolo 18 non verrà cambiato".

"L'unica normativa nuova - secondo Damiano - potrà essere il contratto di Inserimento a tutele crescenti che dovrà valere solo per i nuovi assunti. Il Pd ha già avanzato una proposta di legge che risolve il problema e che prevede un periodo di prova lungo, fino ad un massimo di tre anni, senza la tutela dell'articolo 18".

"Terminata la prova - spiega Damiano - se il lavoratore viene confermato, scatta l'assunzione a tempo indeterminato con tutte le tutele previste, compresa quella contro il licenziamento senza giusta causa. Quello che noi pretendiamo è che padri e figli abbiano gli stessi diritti e doveri e che non si creino mercati del lavoro paralleli con tutele differenziate". "La proposta di Brunetta di una moratoria triennale - conclude - può rappresentare un interessante punto di confronto per la discussione".

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