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Lavoro: l'ascesa del Coworking, già 102 spazi comuni in 59 città

18 agosto 2014 | 13.08
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La crisi, ma non solo, spinge le persone a condividere spazi di lavoro 'migrante'. Nasce così la generazione dei nomad workers

L'ufficio in coworking dell'Associazione Cosa a Savona
L'ufficio in coworking dell'Associazione Cosa a Savona

Condividere spazi di lavoro per periodi più o meno brevi, lavorando nello stesso ufficio, ma mantenendo un'attività indipendente, e distribuendo i costi tra i professionisti che vi aderiscono. E' il coworking, una forma di lavoro sempre più diffusa anche in Italia. L'ultimo spazio 'cowo' è nato qualche giorno fa in centro storico a Savona, a cura dell'Associazione CoSa, e offre una gran comodità sia per chi lavora in zona, sia per chi si trova in Liguria per il periodo estivo.

Nato a metà degli anni duemila negli Usa, il coworking si è diffuso rapidamente in tutto il mondo, tanto da dare vita alla generazione chiamata dei 'nomad workers'. Secondo Coworkingproject.com, in Italia ci sono già 102 spazi di coworking in ben 59 città. Da Milano a Catania, passando per Campogalliano, Cesena, Foggia, Roma, con il Coworking è possibile affittare anche per brevi periodi uffici attrezzatissimi, spesso dotati di molti confort come sala mensa, giardino e addirittura palestra.

L'ascesa del coworking è andata di pari passo con la trasformazione in atto nel mercato del lavoro, sempre più orientato a una maggiore cultura imprenditoriale e da 'liberi professionisti',soprattutto nel versante giovanile.

Coworking significa lavorare assieme all’interno di una struttura attrezzata ed organizzata, messa a disposizione di liberi professionisti e startupper che decidono di avviare la propria attività in un ambiente flessibile ed economicamente conveniente.

Questo “stile lavorativo”, all’insegna della sostenibilità, offre interessanti opportunità di scambio professionale e di networking, stimolando la circolazione di idee, esperienze e best practices, in un’ottica di massima collaborazione. Solitamente gli spazi preposti al coworking sono strutture aperte, simili ai loft industriali, nelle quali sono presenti una serie di postazioni con connessione internet wi-fi, sale riunioni e strumenti di base quali stampanti, fax, fotocopiatrici. Ogni coworker ha la possibilità di accedere allo spazio affittato secondo le proprie esigenze.

Le tariffe per l’affitto variano a seconda dell’utilizzo. Si può pagare il conto in base al tempo trascorso o si possono fare anche degli 'abbonamenti' come il Cowopass, il sistema per avere una postazione di coworking in tutta Italia grazie ai pacchetti prepagati di giornate, disponibili presso i Cowo oppure online, su CowoPass.it. I costi partono da 50 euro per 4 giorni di Cowo, usufruibili in tutta Italia 12 mesi.

Secondo quanto pubblicato nella terza indagine mondiale sul coworking dal magazine di settore Deskmag, è proprio l’atmosfera piacevole la motivazione che più di tutte induce i lavoratori ad utilizzare spazi di lavoro condivisi. Oltre a garantire un risparmio economico, uno dei principali vantaggi di questa soluzione lavorativa sta infatti nell’aver saputo interpretare il bisogno di socialità di una generazione di lavoratori. L’idea di lavorare insieme in un unico spazio è frutto di un’esigenza sempre più diffusa, soprattutto tra i creativi, di concepire il lavoro in modo orizzontale, lontano dalle divisioni e dalle organizzazioni gerarchiche spesso presenti un azienda.

Un ufficio in cui lavorano fianco a fianco persone con capacità diverse è infatti l’ideale per far proliferare nuove idee, favorire la diffusione di saperi, stabilire relazioni sociali, generando così nuove opportunità di lavoro.

La mission è promuovere il concetto di scambio come elemento necessario a sviluppare pratiche partecipative, con effetti benefici sugli aspetti economici, sociali e ambientali. Un altro aspetto da considerare è che il risparmio sull’utilizzo di risorse che ha portato anche al rilancio delle aree rurali, alla nascita di servizi sul territorio o al reimpiego di strutture già esistenti: il Comune di Milano ad esempio si è mosso su questo fronte con l’assegnazione di 5 spazi a vocazione rurale.

ll coworking è un tipico modello “glocal”: da un lato con il radicamento nel territorio e la ricerca di un rapporto umano col vicino di scrivania; dall'altro, con la propensione a collaborare in rete con professionisti di tutto il mondo. Esiste ad esempio un social network dedicato proprio ai coworkers: nomadwork

In Italia il coworking nasce dall’idea di due imprenditori milanesi che il 1 aprile 2008 hanno dato vita al progetto Cowo (http://www.coworkingproject.com/) che mette a disposizione un programma di affiliazione aperto a chi volesse aprire un coworking nell’ambito dei propri uffici.

La loro intuizione è stata quella di valorizzare uno spazio che era diventato troppo grande per lo stile di lavoro che stava cambiando. E anziché affittare il loro spazio con un contratto di locazione rigido hanno pensato di renderlo disponibile per un’esperienza di coworking.

I cowo sono caratterizzati da sostenibilità economica e flessibilità operativa, in quanto i prezzi sono accessibili e assolutamente competitivi. Il network offre ai soci un calendario di appuntamenti per conoscersi e aggiornare le proprie competenze in tema di marketing online, comunicazione, goal setting e selezione del personale.

Il maggior numero dei centri coworking si trova nelle grandi città del centronord: Torino, Milano, Roma, ma spazio condivisi si stanno diffondendo un po' ovunque. E per aiutare chi voglia cercarne uno c'è anche un motore di ricerca http://www.coworkingfor.com/

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