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Immigrati: per oltre 290mila almeno un contatto con servizi pubblici impiego

19 agosto 2014 | 11.33
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Ben 88 mila di provenienza Ue e 206 mila di nazionalità extra Ue.

Immigrati: per oltre 290mila almeno un contatto con servizi pubblici impiego

Nel 2013 dichiarano di aver avuto almeno un contatto con i servizi pubblici per l’impiego 296 mila lavoratori stranieri in cerca di lavoro, di cui 88 mila di provenienza Ue e 206 mila di nazionalità extra Ue. E' quanto emerge dal 'Quarto rapporto annuale gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia', a cura della direzione generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, realizzato in collaborazione con la direzione generale per le Politiche per i servizi per il lavoro, l’Inps, l’lnail, Unioncamere, e il coordinamento di Italia Lavoro.

Si tratta complessivamente del 60% dei disoccupati stranieri e tale quota è in costante crescita (nel 2012 tale percentuale era del 56%), sia nel caso dei lavoratori Ue (+26%), che extra Ue (+39%).

Tuttavia, quasi 285 mila disoccupati stranieri non hanno mai contattato un servizio pubblico per l’impiego, una quota estremamente rilevante se si pensa che per i lavoratori extracomunitari le attuali norme prevedono un periodo massimo di disoccupazione. Il fatto che 135 mila disoccupati non comunitari dichiarino di non aver mai contatto un servizio pubblico per l’impiego segnala, quindi, un primo elemento di criticità de l sistema regionale di placement.

Tra coloro che entrano in contatto con i servizi, una quota rilevante ha una interazione abbastanza sistematica con i centri. Infatti, più di 6 lavoratori stranieri in cerca di lavoro su 10 si sono reca ti presso una struttura pubblica negli ultimi 4 mesi, un valore, questo, significativamente più alto rispetto a quan to sia osservabile nel caso dei disoccupati con cittadinanza italiana.

In particolare più di un terzo dei lavoratori extracomunitari in cerca di lavoro (32,4%) ha avuto un contatto nell’ultimo mese, con un aumento rispetto al 2012 d el 30%. Anche una quota significativa dei disoccupati di nazionalità Ue hanno rapporti frequenti con i centri e nel 29% dei casi il contatto è avvenuto da meno di un mese. Circa il 20% dei stranieri in cerca di lavoro ha avuto contatti con la rete dei servizi da più di un anno e per alcuni (8%) l’ultimo contatto risale almeno a tre anni orsono.

Poiché il confronto con la componente italiana evidenzia un rapporto con i servizi per il lavoro da parte dei lavoratori stranieri mediamente più intenso, si può affermare che quando il contatto con la rete dei servizi pubblici si realizza la componente straniera manifesta una maggiore disponibilità a sfruttare le opportunità offerte del servizio pubblico di inter mediazione.

La gran parte dell’utenza straniera (extra Ue) in cerca di occupazione, si è recata presso un centro pubblico per l’impiego per verificare l'esistenza di opportunità lavorative (56,2%), mentre una quota altrettanto rilevante lo ha fatto per ragioni di natura amministrativa ossia per confermare lo stato di disoccupazione (29%), o per rinnovarlo (26%) oppure per iscriversi (18%).

L’analisi dei motivi di contatto mostra, quindi, una fruizione prevalentemente amministrativa dei servizi da parte dei lavoratori extracomunitari dal momento che sia in termini di orientamento, sia in termini di accesso ad altre misure di politica attiva, le percentuali sono bassissime.

Infatti, le stime, che oscillano entro intervalli anche ampi, dimostrano come solo il 3% dei 296 mila lavoratori stranieri in cerca di lavoro che è entrato in contatto con un centro per l'impiego ha beneficiato di servizi di consulenza ed orientamento, solo lo 0,6% ha ricevuto un’offerta di lavoro e lo 0,2% di opportunità di formazione. Per i lavoratori stranieri l’offerta di servizi a valore aggiunto è debolissima, segno di un livello di partecipazione alle politiche attive assai modesto.

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