Il presidente di Unioncamere, per ridare prospettive di occupazione ai nostri giovani c’è bisogno di una strategia complessiva.
“Per ridare prospettive di occupazione ai nostri giovani c’è bisogno di una strategia complessiva. Oltre a cambiare le regole della scuola, serve un cambiamento culturale nelle famiglie e nella società sul valore formativo del lavoro in impresa e sull’importanza dell’educazione all’imprenditorialità". Lo ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, commentando le previsioni di assunzione per il 2014 formulate dalle imprese dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi, e registrate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro.
Laurea e diploma restano la carta migliore per assicurarsi un posto di lavoro anche nel 2014, ma cresce l’interesse delle imprese per chi ha scelto un percorso di formazione professionale e - indipendentemente dal titolo di studio – per candidati in possesso di un’esperienza lavorativa pregressa. "Le Camere di commercio -ha aggiunto Dardanello- hanno maturato una lunga esperienza in questo campo e oggi sono pronte a fare da ‘ponte’ tra i sistemi delle imprese e della formazione. Per questo chiedono una competenza chiara sui temi dell'orientamento formativo e professionale". "Le imprese - ha spiegato Dardanello - esprimono una forte richiesta per un dialogo strutturale tra sistema produttivo e mondo della formazione".
"Il titolo di studio oggi non basta più: chi assume -ha sottolineato il presidente di Unioncamere- chiede un’esperienza diretta del mondo del lavoro, acquisita già durante gli anni della scuola. Per questo i percorsi di alternanza scuola-lavoro non devono più essere l’eccezione ma la regola per i nostri ragazzi".
"Accanto a questo, è indispensabile rendere più efficace il sistema della formazione adottando il modello duale tedesco che in Germania ha avuto successo anche perché ha coinvolto direttamente Camere di commercio e imprese.", ha concluso.