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Montagna: Cai, dopo maltempo speranza su turismo rifugi alpini

01 settembre 2014 | 10.32
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Operatori settore sperano in settembre positivo. Premio Itas per scoprire narrativa d'alta quota.

Montagna: Cai, dopo maltempo speranza su turismo rifugi alpini

"Dopo un'estate colpita dal maltempo c'è ancora una speranza per il turismo legato ai rifugi alpini". Lo dice a Labitalia Samuele Manzotti, presidente Commissione rifugi Cai (Club alpino italiano) parlando dell'andamento del settore. "Tutti gli operatori del settore -spiega- sperano in un settembre positivo. La stagione, infatti, non può considerarsi chiusa con la fine di agosto".

"Il rifugio, inteso come meta del turismo in montagna -fa notare- negli anni ha cambiato finalità. Prima era la classica tappa di chi andava in alta quota, oggi invece è diventata la meta di chi, singolarmente o in famiglia, fa le passeggiate in montagna".

"Tuttavia chi entra in un rifugio -continua Samuele Manzotti- spera anche di mangiare bene. Il maggior guadagno deriva, infatti, dall'alloggio e dal vitto. Non dimentichiamo che alcuni rifugi arrivano anche a 200 posti letto, una buona occasione per fermarsi fino a tardi e mangiare in alta quota".

"In Italia -sottolinea- abbiamo un turismo prettamente alpinistico, ma non tanto più escursionistico. In montagna contiamo circa 500 rifugi; alcuni si possono raggiungere anche in automobile, altri no come la Capanna Margherita che, a oltre 4.500 metri, è il più alto rifugio d'Europa".

E per chi decide di andare in un rifugio con un amico a 4 zampe il Cai ha deciso di stilare alcune semplici regole in un piccolo vademecum, per i gestori delle strutture d'alta quota e i proprietari dei cuccioli.

Il gestore dovrà innanzitutto informarsi nel Comune ove è situata la struttura per verificare la presenza o meno di tali ordinanze restrittive riguardo l'accesso degli animali e, inoltre, concordare con la sezione la posizione da tenere nei confronti dell'accesso degli animali.

Qualora sia concordato il divieto, il gestore dovrà comunicare e-o recepire apposito certificato amministrativo rilasciato dal Comune e apporre un cartello ove si specificano i riferimenti del diniego. Se, invece, gli animali sono ben accetti, non si apporrà alcun cartello di divieto o al massimo cartelli di benvenuto per gli amici a quattro zampe.

Al proprietario è ricordato che i cani sono condotti sotto la sua responsabilità e spetta a lui adottare gli accorgimenti necessari affinché gli animali non sporchino o creino disturbo alcuno, con l’utilizzo, e necessario, di museruola e guinzaglio.

Inoltre, il Cai consiglia di informarsi in precedenza presso il gestore del rifugio circa la possibilità di accesso alle strutture da parte degli amici a quattro zampe.

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