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P.a.: Dell'Aringa, aprire confronto, a rischio controllo sociale

05 settembre 2014 | 13.48
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L'ex-presidente Aran, per dipendenti pubblici agganciare produttività e risparmi ad aumento retribuzioni.

Carlo Dell'Aringa - (foto Labitalia)
Carlo Dell'Aringa - (foto Labitalia)

"Può essere vero come dice il governo che in questo momento ci sono altre priorità rispetto allo sblocco degli stipendi degli statali per il 2015, ma allo stesso tempo credo che ci sia la necessità di aprire un confronto con le organizzazioni sindacali per programmare il futuro, puntando a legare produttività, risparmi e aumenti della retribuzione. Altrimenti si rischia di perdere il controllo sociale, come sta avvenendo con la protesta delle forze dell'ordine. E' necessario uno sforzo di compattezza sociale". Così Carlo Dell'Aringa, economista e deputato Pd, già sottosegretario al Lavoro e presidente dell'Aran, commenta, con Labitalia, il mancato sblocco dello stipendio dei lavoratori pubblici deciso dal governo per il 2015.

Per Dell'Aringa non c'è tempo da perdere. "La differenziazione tra lavoro pubblico e privato -spiega- c'è sempre stata, ma c'è una premessa da fare: gli stipendi dei dipendenti pubblici sono fermi da 5 anni e quindi hanno perso terreno dal punto di vista salariale. E adesso, con la riforma della pubblica amministrazione ai dipendenti pubblici si chiedono sempre più comportamenti simili ai dipendenti privati".

Per l'economista l'annuncio del blocco, comunque, poteva essere 'gestito' in modo diverso. "L'annuncio credo che sia stato troppo perentorio. Si è parlato della retribuzione legata alla produttività e alla spending review, e allora è necessario -sottolinea- aprire un percorso per arrivare a un recupero salariale di questi lavoratori".

Questo perchè, conclude Dell'Aringa, "ai dipendenti pubblici vengono chiesti tanti sforzi legati alla produttività e alla mobilità. Sempre più comportamenti simili a quelli dei dipendenti privati".

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