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Lavoro: in mille per il 'Raduno internazionale dello spazzacamino'

10 settembre 2014 | 17.11
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A Valle Vigezzo si sono ritrovati professionisti provenienti da tutto il mondo.

Lavoro: in mille per il 'Raduno internazionale dello spazzacamino'

Uno dei mestieri più antichi e allo stesso tempo sempre più indispensabile in piazza. E' quello dello spazzacamino che, proprio in questi giorni, ha sfilato al 'Raduno internazionale dello spazzacamino', a Valle Vigezzo, nel Verbano-Cusio- Ossola. Quasi mille spazzacamini provenienti da tutto il mondo (Svizzera, Germania, Austria, Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Lituania, Lettonia, Estonia, Romania, Inghilterra, Scozia, Stati Uniti e Giappone) in rappresentanza di un mestiere che dal XIV° secolo ha nella Valle Vigezzo una vera e propria tradizione professionale, tramandatata di generazione in generazione.

Dal IV secolo, generazioni di emigranti spazzacamini vennero a formarsi sui sentieri che portavano verso Francia, Germania, Austria ed Olanda, tanto che nella cartine geografiche delle Alpi nel 1548 la Valle Vigezzo venne denominata come 'Valle degli spazzacamini'. Ai grandi sacrifici degli emigranti seguì, nel 1800 lo sfruttamento dei bambini, che proseguì fino al 1930.

Immancabile, come ogni anno, la rievocazione storica della pulitura dei camini con l’utilizzo degli attrezzi che l spazzacamino usava nei tempi passati: la raspa, una spatola di ferro col manico ad uncino da appendere alla cintura dei pantaloni, il riccio, insieme di lamelle a raggiera ricavate dalle molle di sveglie e orologi da campanile, la squareta, bastone allungabile alla cui sommità si agganciava il riccio, il brischetin, lo scopino, una lunga fune, dei pesi, il sach, sacco per riporvi la fuliggine.

I tetti delle abitazioni del centro sono stati letteralmente presi d’assalto dagli spazzacamini che con i vecchi attrezzi hanno rievocato i Rüsca di un tempo nel lavoro di pulitura del camino. Ma la professione dello spazzacamino non fa rima solo con le sfilate, ma anche con la richiesta di legittimazione del lavoro svolto.

Da anni, infatti, l'Anfus (Associazione nazionale fumisti spazzacamini) auspica che anche per gli spazzacamini manutentori ci sia quanto già previsto dalla legge per la formazione degli installatori, ovvero un serio e strutturato programma di formazione obbligatoria per chi esercita nel settore della manutenzione, erogato dalle Province e quindi accessibile a tutti.

"In mancanza di una legge che obblighi a un'adeguata formazione -precisa l'Anfus- gli incidenti, anche mortali, non mancano". L'Anfus denuncia "la mancanza dell'applicazione delle norme per la messa in sicurezza dei tetti e l'inosservanza di quelle sulla sicurezza del lavoro. La legge prevede, per i lavori eseguiti a un'altezza superiore a 2 metri, la predisposizione di idonee opere provvisorie quali ponteggi e parapetti".

"Nonostante le deroghe concesse su tali disposizioni -precisa l'Anfus- è invece proprio nel caso di brevi interventi di manutenzione che dispositivi di protezione, come le linee vita e le imbracature di sicurezza, possono salvare la vita di chi opera sulle coperture".

"Ma nella pratica -sostiene- i controlli latitano e, quando ci sono, mirano unicamente a colpire il datore di lavoro che trascura le misure di sicurezza per i dipendenti, mentre se a rischiare la vita è un artigiano senza dipendenti sono 'affari' suoi".

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