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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

10 settembre 2014 | 11.04
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Al centro dei giornali il dibattito sulla riforma del lavoro.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Matteo Renzi ha preso un impegno formale in Europa per una semplificazione dello Statuto dei Lavoratori. Non è pensabile che ora il governo dica "abbiamo scherzato". Così il giuslavorista e senatore Pietro Ichino, intervistato da 'La Stampa'. Per Ichino "la posta in gioco è ora molto più ampia e complessa rispetto alla pura e semplice modifica della norma sulla facoltà di recesso del datore di lavoro: se si vuole voltar pagina rispetto al regime di job property che ha caratterizzato il regime italiano nell'ultimo mezzo secolo, occorre sostituire tutte le tessere del mosaico".

"Sono ipermeravigliato che in una situazione di crisi globale in Italia ci si concentri sull' articolo 18". In realtà più che meravigliato, Mario Moretti Polegato, patron della Geox, è infastidito, in un'intervista a 'Il Messaggero'. Il dibattito sempre più acceso sulle modifiche allo Statuto dei lavoratori, gli sembra "solo un modo per fare confusione e sviare l' attenzione dai problemi veri del Paese". "Non è modificando l'art.18 che si rilancia l'economia italiana e si combatte la disoccupazione. Così si fa solo confusione. Sono ben altri -conclude Polegato- i problemi".

"Un solido piano organico di sviluppo delle infrastrutture non solo tradizionali, ma anche tecnologiche per l' economia digitale. E un investimento serio del governo nel mercato delle costruzioni, «che vive la peggiore crisi dal dopoguerra ad oggi". Più un piano contro il rischio ideogeologico e l' abolizione dell'incentivo per la progettazione interna alle pubbliche amministrazioni. Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, indica a ItaliaOggi la ricetta anticrisi suggerita dagli ingegneri al Governo Renzi e traccia la strada per il 59° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d' Italia (www.congressonazionaleingegneri.it), che si terrà a Caserta dal oggi al 12 settembre.

Per Zambrano, "gli ingegneri vogliono giocare un ruolo da protagonisti all' alba della terza rivoluzione industriale, quella che ci sta portando all' economia 'digitale'. Quello che è successo nell'industria dell' informazione dove milioni di consumatori si sono trasformati in prosumer (produttori e consumatori) e hanno iniziato a produrre e condividere contenuti «immateriali» di vario tipo (musica, sapere, notizie…) a costo bassissimo, sta cominciando ad accadere nell'energia e nell'internet delle cose (Idc). In questo scenario, i veri protagonisti saranno ancora una volta gli ingegneri e il sapere ingegneristico".

"Il contratto di inserimento a tutele crescenti, con l'articolo 18 che scatta dopo i 3 anni, è positivo. Va, però, accompagnato da un disboscamento della giungla di contratti precari. Altrimenti questi continueranno a essere più convenienti per le imprese. Gli altri due punti, invece, non vanno bene. La proposta di demansionamento e di inasprire i controlli hanno come presupposto l' idea che il problema della produttività sono i lavoratori lavativi e sabotatori. Non è così". Così Stefano Fassina, ex-responsabile economico del Pd, in un'intervista a 'Libero'. "Possono esserci -continua Fassina- singoli casi su cui bisogna intervenire, ma la produttività è un problema di politica macro-economica che va cambiata e di investimento in innovazione del prodotto. Spero non si assecondino illusorie scorciatoie che farebbero male alle imprese e all' economia".

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