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Crisi: Visco, cruciale rinvigorire investimenti pubblici e privati

11 settembre 2014 | 14.16
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In Italia il calo è stato maggiore, tra il 25 e il 30%.

Ignazio Visco
Ignazio Visco

Al cuore del problema della crisi economica nell'Unione europea c'è "la debolezza della domanda aggregata, in particolare degli investimenti". Lo sostiene Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, nel suo speech in occasione dell'Eurofi, in corso a Milano. "Rinvigorire gli investimenti - pubblici e privati, nazionali ed europei - è cruciale per la ripresa". Dall'inizio della crisi globale, "nell'area euro gli investimenti privati e soprattutto pubblici sono collassati, circa del 20%, tra il 2007 e il 2013". In Italia, fa notare, "il calo è stato maggiore, tra il 25 e il 30 per cento".

Il governatore, nel suo discorso, traccia una sorta di road map per creare un "ambiente più favorevole agli investimenti". Condizioni che la presidenza italiana, secondo Visco, "ha messo al centro della sua agenda". "Per attrarre investimenti e migliorare l'accesso al credito sono quattro - spiega - le priorità da seguire: ridurre il costo del capitale, ripristinare le cartolarizzazioni, sviluppare il mercato dei capitali come risorsa per i finanziamenti, investire in infrastrutture". "Le prospettive di crescita nell'area Euro restano contenute e la debolezza economica non è più confinata soltanto ai Paesi sotto pressione. In mezzo alle tensioni geopolitiche, gli stimoli forniti dalle esportazioni potrebbero perdere slancio, mentre la domanda interna continua a calare". "Evitare il rischio che un periodo di bassa inflazione possa eventualmente disancorare le aspettative di inflazione a medio-lungo termine è prioritario. Se necessario, ulteriori azioni di politica monetaria possono essere intraprese". Lo sostiene il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel suo discorso all'Eurofi in corso a Milano.

"Naturalmente - continua - siamo consapevoli del fatto che, come la crisi ha drammaticamente rivelato, un prolungato periodo di bassi tassi di interesse può alimentare vulnerabilità e squilibri finanziari". In una unione monetaria con condizioni finanziarie differenti, "possono emergere tensioni nei Paesi o in specifici segmenti di mercato. Un rafforzamento sostanziale della ripresa in Europa, quello che ad una via d'uscita definitiva dalla crisi, non può essere raggiunto da azioni isolate delle autorità di politica economica". Lo sostiene il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che ritiene necessario "riprendere il processo di integrazione europea". In particolare, le politiche monetarie "non possono garantire la stabilità finanziaria nell'area euro se i problemi sottostanti la crisi non vengono risolti a livello sia nazionale che europeo". Il governatore fa riferimento al dibattito sulla 'fiscal capacity' "che deve essere fatto ripartire". "Al di là degli importanti risultati dell'Unione bancaria, è essenziale continuare risolutamente sul cammino di un'Unione più completa".

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