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Lavoro: Aidp, aziende chiedono certezza del diritto

23 settembre 2014 | 15.11
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La presidente dell'associazione dei direttori del personale (video) dice "sì a regole certe anche su indennizzo" (video) e parla di innovazione nelle aziende.

Isabella Covili Faggioli - (foto Adnkronos)
Isabella Covili Faggioli - (foto Adnkronos)

"Il nostro centro studi ha girato un po' tutta l'Italia per conoscere le esigenze delle aziende anche medio-piccole (quelle grandi sono più strutturate e hanno più staff), e le richieste che esprimono le aziende sono: meno burocrazia, il costo del lavoro più basso ma anche la certezza del diritto. Perchè dover affrontare oggi una causa di lavoro per il datore di lavoro molte volte significa oggi non immaginarne il costo, non poterlo mettere a budget". Così la presidente dell'Associazione italiana per la direzione del personale (Aidp), Isabella Covili Faggioli, parla con Labitalia a proposito dei bisogni delle imprese, anche in relazione al Jobs Act in discussione in Parlamento.

Quindi, nella riforma del lavoro "sì a regole certe anche sull'indennizzo", dice la presidente che prosegue: "La certezza del diritto aiuta le aziende, è indispensabile, e aiuta, anche per equiparazione con gli altri Paesi europei, gli investitori a capire meglio la nostra normativa e a essere più attenti agli investimenti in Italia".

"Come Aidp -spiega Covili Faggioli- stiamo chiedendo da tempo una certa flessibilità negli strumenti e nella normativa del lavoro. Con le ultime proposte si è parlato molto di flessibilità in entrata: oggi si comincia a parlare di flessibilità in uscita. Teniamo presente che già la legge Fornero aveva un po' svuotato di contenuto l'art. 18, permettendo di fatto un'uscita più flessibile, ma remunerata".

Ma per l'Aidp, che conta poco meno di 3.000 soci tra manager e professional che si occupano di Hr ed è legata nella sua mission di creare valore nelle risorse umane al network europeo e mondiale, "il tema principale è che tutto il rapporto di lavoro, dall'entrata all'uscita, deve avere una contrattazione quasi individuale tra individuo e azienda perché purtroppo o per fortuna cambiano le aziende, cambiano le esigenze delle aziende", precisa la presidente.

Insomma, conclude la presidente di Aidp, "bisogna che cominciamo a parlare di flessibilità in entrata, nel durante e in uscita, per mantenere i posti di lavoro e per far crescere i posti di lavoro".

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