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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

29 settembre 2014 | 10.24
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Il leader della Uil, Angeletti: 'Non escludo la possibilità dello sciopero sull'articolo 18', mentre Bertelli, patron di Prada, dice: 'Se l'articolo 18 è diventato un simbolo che in Europa chiedono di togliere in cambio di una maggiore flessibilità sulle regole di bilancio, allora penso che dovremmo andare in questa direzione'.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Sergio Chiamparino presidente della conferenza delle Regioni commenta le dichiarazioni di Massimo d'Alema sulla 'vecchia guardia' Pd con il 'Corriere della Sera: "Anche in quel mondo lì, -spiega- se non si buttano all'aria un po' di cristallerie non si riesce a fare arredamento. Con Renzi mi trovo in sintonia su moltissime cose e gli invidio la capacità di muoversi con energia. A volte può apparire un elefante in cristalleria, ma in Italia ci vuole". E a proposito di una sua mediazione sull'articolo 18 dice: "Mi muovo sempre con cautela cercando di mettere tutti d'accordo, ma mi rendo conto che oggi, sulla strada della concertazione a ogni costo, non andiamo da nessuna parte. Si discute, poi si decide".

Il sociologo Bruno Manghi parla con il 'Corriere della Sera' dell'articolo 18 e dice: "È una questione tanto simbolica quanto inesistente". "Al punto in cui siamo è uguale tenerlo o toglierlo. E allora togliamolo e poi vediamo, ma affrontiamo allo stesso tempo la questione importante: l' estensione delle tutele per chi perde il lavoro, trovando le risorse necessarie". "Renzi ha svelato quello che c'era nel sentire comune, anche per quanto riguarda il sindacato. Che non può pensare di continuare a vivere di posizioni di rendita, ma deve interrogarsi su come essere più efficace nella sua azione".

"Renzi sta mostrando pochissima disponibilità ad essere manipolato, e gli va riconosciuto. È dotato poi di una grande energia e di un forte desiderio di risolvere i problemi. Ed è giusto che non si arrenda a quella continua mediazione tipicamente italiana. A tavola c' è un bicchiere per l' acqua e uno per il vino. Se si mescolano i due liquidi, si ottiene una bevanda assai mediocre. Insomma, l'assidua mediazione è nemica dell' eccellenza. Soprattutto se si tratta non di idee ma di interessi". Lo dice al 'Corriere della Sera', l'ingegner Franco Caltagirone, imprenditore ed editore de 'Il Messaggero'.

Andare al di là dell'articolo 18: la riforma Fornero sul mercato del lavoro - quella che il governo vuol cambiare con la legge delega - va rivista non tanto nell' ottica dei licenziamenti, quanto nella capacità degli ammortizzatori sociali di assorbirne gli effetti. La Fornero ha fatto morire l' indennità di mobilità, il governo Renzi dovrà farla rinascere: il viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti dice a 'La Repubblica' che eliminarla "è stato un grave errore".

Patrizio Bertelli, che guida il gruppo Prada, dichiara a 'La Repubblica': "Era abbastanza prevedibile che sull'articolo 18 si sarebbe aperta una contesa forte e ora occorre trovare una soluzione. Ma se, come qualcuno dice, l'articolo 18 è diventato un simbolo che in Europa chiedono di togliere in cambio di una maggiore flessibilità sulle regole di bilancio, allora penso che dovremmo andare in questa direzione". Senza articolo 18 si riuscirà ad avere più lavoro in Italia? "Su questo ho miei dubbi, -risponde- poiché l'articolo 18 riguarda un numero molto limitato di lavoratori".

"Non escludo la possibilità dello sciopero sull' articolo 18. Ma la valutazione si potrà fare solo dopo una decisione concreta da parte del governo, che finora ha fatto chiacchiere". Lo dice al 'Mattino' Luigi Angeletti, leader della Uil. E dell'incontro che ci sarà stamane tra i leader sindacali dice: "Si lavora, appunto, con impegno per giungere ad una posizione unitaria. È importante in questa fase delicata in cui il sindacato è sotto accusa".

"Per la Camusso la concertazione è dire sì o no a qualcuno che chiama. Per come invece la intendo io la concertazione è un' assunzione di responsabilità di fronte ad obiettivi condivisi. Non è solo dire sì o no. Le parti sociali devono essere talvolta più generose. Il nostro compito non è solo criticare il governo ma anche indicare delle strade, delle soluzioni per uscire dalla crisi". Lo afferma Raffaele Bonanni, segretario generale dimissionario della Cisl in un'intervista a "La Stampa". "Sull'articolo 18 sono stati alzati grandi polveroni. Sia da questo governo che da altri governi - continua Bonanni - si è fatto quasi credere che ci saranno nuovi posti di lavoro, anche se tutti sanno che non è così. Non si sono affrontati, invece, i veri temi. Come quello della rendita italiana che inevitabilmente avrebbe aperto lo scontro".

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