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Fisco: Callipo (Confsal Salfi), urge 'cambio di passo' per Agenzie

01 ottobre 2014 | 16.13
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Per il segretario del sindacato di categoria, serve un "'messaggio stabilizzante' per decine di migliaia di lavoratori 'finanziari".

Fisco: Callipo (Confsal Salfi), urge 'cambio di passo' per Agenzie

"La federazione Confsal-Salfi non accetta lo status quo, non si schiera con il conservatorismo, ma vuole il 'cambio di passo' e chiede a gran voce qualificati interventi, sia di politica fiscale sia a riguardo delle diverse strutture dell'amministrazione finanziaria, perchè si generi un maggiore plusvalore per il sistema Paese, per un rafforzamento e miglioramento della competitività globale". Così Sebastiano Callipo, segretario generale della Confsal Salfi-Agenzie fiscali, oggi, nel corso di un'interrogazione alla commissione Finanze alla Camera su questioni di competenza del ministero dell'Economia e delle Finanze.

Secondo il sindacato, "un'azione in questa direzione rappresenterebbe un 'messaggio stabilizzante' per decine di migliaia di lavoratori 'finanziari' che, nell'esercizio di un lavoro delicato e qualificato, svolgono un'importante funzione sociale che non può essere disconosciuta e/o peggio 'mortificata e calpestata'.

Chiaro il messaggio della Confsal Salfi: "Oggi attendiamo dal governo risposte precise. In questi anni -sottolinea Callipo- abbiamo osservato mancata salvaguardia e rafforzamento dell'autonomia delle agenzie fiscali; un negativo messaggio della classe politica contro l'amministrazione pubblica in generale e contro l'amministrazione finanziaria in particolare, soprattutto contro i dipendenti in servizio, rei di aver applicato le disposizioni di legge. E ancora danni economici gravi subiti sia dalle strutture dell'amministrazione finanziaria, sia dal personale in servizio".

Per la Confsal Salfi, l'azione di governo dovrebbe essere orientata "soprattutto a una forte lotta all'evasione fiscale, i cui risultati riporterebbero nelle casse pubbliche le risorse finanziarie di cui l'Italia ha bisogno per attuare una politica fiscale equa e redistributiva, oltre che a un sostanziale abbattimento della pressione fiscale, una riduzione del debito pubblico, con una disponibilità delle risorse da utilizzare negli investimenti pubblici e nella qualificazione di fondamentali servizi ai cittadini".

Secondo il sindacato di categoria, "l'amministrazione finanziaria, in sotto organico rispetto ai parametri di riferimento di omologhi paesi europei come Francia e Gran Bretagna, come centro di entrata piuttosto che centro di spesa, è meritevole di massima attenzione, in termini di investimenti in risorse umane e materiali, affinchè 'tax compliance' e contrasto fiscale possano essere esercitate al meglio, con i lavoratori al centro di un cambiamento partecipato e condiviso e un'azione di rafforzamento e implementazione della competitività globale".

Per l'organizzazione sindacale di categoria, bisogna fare presto: "Il Salfi trasmette questo messaggio politico-sindacale al viceministro del Mef, con delega al fisco, e ai sottosegretari competenti, nonchè ai diversi referenti politici -conclude Callipo- offrendo gli opportuni contributi e sottolineando, nel contempo, la necessità che significativi segnali vengano lanciati prima della declinazione della delega fiscale in norme cogenti, anche alla luce delle 'redigenti' convenzioni che, a tutt'oggi, non hanno avuto alcun coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori".

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