Panariti: "Serve a creare un rapporto diretto tra giovani e impresa".
Al via il protocollo d'intesa tra Regione Friuli Venezia Giulia, Province e Fondazione consulenti per il lavoro finalizzato a favorire l'attivazione dei tirocini in Friuli Venezia Giulia. Lo comunica l'assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Loredana Panariti, osservando come il documento rientri nella strategia dell'amministrazione regionale "che vede nella rete, intesa come integrazione e sinergia tra tutti i soggetti coinvolti, la modalità più funzionale per garantirne un utilizzo corretto e valorizzare le competenze".
"Il tirocinio - ricorda Panariti - serve a creare un rapporto diretto tra giovani e impresa, consente l'acquisizione di fondamentali conoscenze e competenze tecniche e costituisce pertanto uno degli elementi strategici dell'iniziativa 'Garanzia Giovani'-Pipol, in corso di attuazione anche in Friuli Venezia Giulia".
Elaborato con l'intento di contrastarne l'utilizzo scorretto senza peraltro limitarne l'attivazione, il Regolamento regionale in materia di tirocini, messo a punto in base alla legge Fornero e agli impegni assunti con l'accordo Stato-Regioni del 24 gennaio 2013, è entrato in vigore il primo ottobre 2013.
"Da allora - ricorda l'assessore Panariti - le nostre aziende hanno attivato 2.150 tirocini interamente finanziati con risorse proprie dei datori di lavoro, ma con questo accordo ci proponiamo di incrementare l'uso di questo importantissimo strumento".
Tramite i suoi delegati, la Fondazione dei consulenti attiva nel paese oltre 10.000 tirocini l'anno, che in larga parte si trasformano in un rapporto di lavoro effettivo. "Un risultato che auspichiamo riverberi i suoi effetti anche in Friuli Venezia Giulia grazie alle sinergie attivate - osserva Panariti - perché con la sottoscrizione del protocollo d'intesa viene assicurata la più ampia partecipazione dei consulenti del lavoro all'avvio ed alla gestione dei tirocini".
In seguito all'accordo, la Fondazione, attraverso i propri consulenti delegati, consentirà ai datori di lavoro di attivare il tirocinio mediante un applicativo telematico, evitando così ritardi ed impasse burocratici. Dal proprio studio ogni consulente del lavoro delegato potrà a sua volta mettere a sistema la bozza del progetto formativo e i dati relativi sia al soggetto ospitante che al tirocinante, elementi che saranno immediatamente visibili al Servizio lavoro della Provincia, che potrà così collaborare all'evoluzione successiva del tirocinio.
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