L'intervista di Labitalia al giuslavorista e senatore.
"Innanzitutto, c’è il passaggio alla Camera in seconda lettura. Ma dopo il risultato molto netto del voto di fiducia al Senato mi sembra che ci si possa attendere un'approvazione rapida e senza modifiche anche alla Camera, dove oltretutto la maggioranza che sostiene il governo è molto più ampia rispetto al Senato". Lo dice a Labitalia Pietro Ichino, giuslavorista e senatore di Scelta Civica per l'Italia, riferendosi al Jobs Act.
"Nel frattempo è già avviata -fa notare- l'elaborazione dei decreti legislativi. Per quello che riguarda il Codice semplificato del lavoro, del resto, il governo si avvale di un'elaborazione in corso ormai da sette anni. Un'elaborazione -precisa- che ha dato luogo già a tre edizioni del Codice, sulle quali si sono svolti centinaia di incontri e convegni in sede sindacale, politica e universitaria, in ogni parte d’Italia. Naturalmente, ora si tratta -ammette il giuslavorista- di mettere a punto il testo, allineandolo a quanto è emerso nel corso del dibattito parlamentare e in seno alla maggioranza sulla delega; ma ci sono le condizioni tecniche perché il Codice semplificato venga emanato anche prima di Natale, per entrare in vigore dal 1° gennaio".
"L’ascolto della parti sociali c’è stato costantemente -continua Pietro Ichino- durante tutto l’iter della prima lettura della delega in Senato, e continuerà ovviamente a esserci. Ma sulla sostanza, cioè sulle singole soluzioni da adottare, non nella forma di quelle interminabili consultazioni rituali nella sala verde di Palazzo Chigi, caratteristiche di una stagione politica -rimarca- che si è drammaticamente caratterizzata per la sua inconcludenza".