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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

15 ottobre 2014 | 10.05
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La crisi economica al centro delle pagine dei giornali in edicola.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Molti pensano che la situazione italiana sia il risultato di qualcosa che ha combinato Angela Merkel, o l'Unione Europea, o Lehman Brothers. L' ho sentito anche a Napoli, in un convegno. E questo è ridicolo. Chi ha creato il debito pubblico italiano? La signora Merkel?". José Manuel Barroso, portoghese, presidente uscente della Commissione europea, inizia oggi i suoi ultimi 15 giorni di doppio mandato, dopo 10 anni vissuti ai vertici della Ue. Li racconta con questa intervista rilasciata al 'Corriere' e ad alcuni giornali stranieri.

"Sono stato il presidente della Commissione -sottolinea- nel tempo più difficile per l' Europa, quando è passata da 15 a 28 Paesi, sotto l'enorme pressione di una crisi senza precedenti".

"Per liberarci dalla "dittatura del 3% (Il tetto del deficit rispetto al Pil fissato dal Patto di stabilità) dobbiamo fare di più per la crescita. L'applicazione troppo rigida di vincoli concepiti in un altro contesto allontana questo obiettivo". Così, intervistata da 'La Repubblica', la neo-ambasciatrice francese in Italia Catherine Colonna sui rapporti Italia-Francia.

"Bisogna rispettare le regole -dice Colonna- ma ci vuole più flessibilità. La sola austerità rischia di aumentare i problemi".

"Condivido molto la scelta del governo Renzi sullo spostamento del pareggio di bilancio al 2017". E' quanto dice il presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio Francesco Boccia in un colloquio con 'La Stampa'.

"L'interruzione del percorso di rientro verso l'obiettivo di medio termine rappresenta una novità nell'impostazione recente della politica italiana", ha spiegato Boccia.

"Io utilizzerei di più la leva del debito, che tra l'altro aumenta comunque se stiamo fermi con inflazione zero e crescita zero per dare uno shock ulteriore al sistema, un po' come si è fatto col pagamento degli arretrati della Pa di fatto pagati aumentando il debito pubblico".

"La visita in Cina di Matteo Renzi del giugno scorso, con la Costituzione del Business Forum, ha impresso una decisa accelerazione, dopo un lavoro di quasi 2 anni che ha portato ad identificare le aree prioritarie di collaborazione". Riccardo Monti, presidente dell' agenzia Ice, intervistato da 'IL Sole 24 ore', cita i numeri: 72 nuovi progetti esaminati, per un valore di circa 10 miliardi di euro.

"Sì, già sono un migliaio -spiega Monti- le imprese italiane presenti in Cina, un numero che deve aumentare. Per quanto riguarda l'export stiamo lavorando a un grande piano di penetrazione dei prodotti italiani nella grande distribuzione con accordi di co-marketing. Già siamo partiti con una serie di concept su scala più ridotta, per tastare il terreno, il prossimo anno il progetto partirà su larga scala".

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