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Artigianato: in mostra patchwork 'sostenibile' e tessuti da mangiare

13 novembre 2014 | 11.35
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Al via a Treviso il 15 novembre 'La stoffa delle artiste.

Artigianato: in mostra patchwork 'sostenibile' e tessuti da mangiare

Arazzi 'sostenibili', realizzati utilizzando fibre naturali come cotone organico e imbottiture a base di bambù e soja, stoffe fatte di ortica e fibra di latte, ma anche tele vegetali e fiori al tessuto, trasformati dall'arte pasticcera e che si possono mangiare. Tutto questo è l'esposizione promossa da Patchwork Idea, la principale manifestazione italiana dedicata all’arte del patchwork, che rinnova l’appuntamento annuale con la XIX edizione, intitolata 'La stoffa delle artiste', in programma a Treviso, nella trecentesca sede museale Ca’ Da Noal, dal 15 novembre al 7 dicembre.

Intrigante e romantico, il tema di quest’anno propone ai visitatori un vero e proprio viaggio nel mondo dei tessuti d’eccellenza: la stoffa è infatti la materia prima del quilt, arazzo realizzato con pezzetti di seta o cotone e leggermente imbottito all’interno, nato per recuperare e riutilizzare scampoli avanzati o vecchi ritagli e divenuto, oggi, opera d’arte tessile oggetto di una continua ricerca estetica.

Accanto ai circa 60 lavori esposti, che in questa edizione affiancheranno alla ricerca artistica una particolare attenzione alla sostenibilità (con fibre naturali come seta e cotone organico e imbottiti con bambù e soja), sarà proposto un ricco calendario culturale che indagherà altri 'mondi' tessili: fibre antiche e oggi ritrovate e apprezzate, come l’ortica o il latte, ma anche materiali alternativi alla stoffa, come foglie e fiori.

Sono state invitate per condurre gli incontri di approfondimento, i laboratori e le dimostrazioni che si svolgeranno nel corso dei weekend della mostra, sia produttrici illuminate (artigianali e industriali), sia esperte di storia del tessuto e docenti universitarie di design della moda, sia flower designer.

Si inizierà sabato 15 novembre, quando, in occasione dell’inaugurazione, fissata alle 11, grazie alla collaborazione del pasticcere Massimo Albanese, membro dell'Accademia Maestri pasticceri italiani e dell’Associazione cioccolatieri artigiani italiani, saranno offerti al pubblico pezzetti di tessuto commestibile in versione sia dolce (a base di pandispagna e cioccolato) sia salata, che verrà rigorosamente tagliato con l’ausilio di metro e forbici. Quindi, venerdì 21 novembre si proseguirà con un incontro pubblico con l’antropologa Daniela Perco, creatrice e direttrice del Museo etnografico della provincia di Belluno e del Parco nazionale delle Dolomiti, sulla fibra di canapa e la 'mezzalana' (lana e canapa).

La tessitura a mano, infatti, nel Bellunese vanta una tradizione secolare: nel Medioevo, a Feltre e Belluno, esistevano corporazioni che riunivano operai del settore laniero; poi, con il venir meno della produzione artigianale e l’introduzione dei telai meccanici, la tessitura continuò a essere praticata a livello domestico, per l’autoconsumo di tessuti di lana, canapa o 'mezzalana'.

Il pomeriggio di sabato 22 novembre sarà dedicato alla fibra di latte, leggera e dalle proprietà idratanti, ideata da un ingegnere bresciano, Antonio Ferretti, durante il periodo autarchico, per sopperire al divieto di importare lana (allora si chiamava Lanital): parteciperanno Elisa Volpi e Antonella Bellina, giovani fondatrici dell’azienda di abbigliamento Duedilatte (Pisa).

Mentre venerdì 28 novembre si scopriranno le potenzialità dell’ortica con Michela Musitelli, di Vestire Biologico, discendente da un’antica famiglia di artigiane tessitrici della Valle di Fiemme, che sull’altopiano di Asiago (Enego, Vicenza) prosegue la tradizione, ricordando gli insegnamenti della nonna, che filava l’ortica e la ginestra, nutrendo una sana avversione per tutti quei tessuti che non 'profumassero di natura'.

Per finire, l’ultimo weekend sarà dedicato ai fiori e alle foglie: la green designer Mariarosa Lucchetta di Guscio Verde (Postioma, Treviso) presenterà i suoi originali quilt floreali, realizzati abbinando fiori, foglie e rami di consistenza e colori diversi per un risultato spettacolare.

Non mancherà poi, come ogni anno, accanto alla possibilità di ammirare i lavori delle artiste, l’opportunità di mettersi in gioco, provando a realizzare dei piccoli oggetti con stoffe, ago e filo: tutti i giorni, per l’intera durata dell’esposizione, i visitatori potranno partecipare ai mini corsi condotti dalle socie di Patchwork Idea (prenotazioni presso la mostra o al numero telefonico del museo, 0422 544864 - 544895).

Nata nel 2000, Patchwork Idea è un’associazione trevigiana che riunisce quiltiste con abilità diverse. Vi è chi produce solo cose utili e chi, invece, crea quilt per puro piacere creativo. Da sempre, in ogni caso, l'obiettivo dell'associazione è quello di condividere una passione nel rispetto di tutte le socie. Ogni anno Patchwork Idea realizza questa mostra a Treviso: espone i quilt delle socie, ai quali affianca anche altre attività culturali (dall'ospitare artisti con i quali vi è vicinanza all'organizzare mini corsi di patchwork, al proporre incontri tematici) che concorrono ad arricchire la proposta.

Per molti anni, inoltre, la mostra ha ospitato i quilt del Carrefour Européen du Patchwork della Val D'Argent (Francia), il maggior punto di riferimento in Europa per gli appassionati di patchwork. Molte socie hanno anche esposto i propri lavori in diverse occasioni, sia in Italia che all'estero. Tra queste, la mostra nazionale di Quilt Italia, tenutasi a Palazzo Montecitorio a Roma, e a livello internazionale il Carrefour Européen du Patchwork in Val D'Argent, il World Quilt Carnival di Nagoya in Giappone e il Festival of Quilts di Birmingham, in Inghilterra.

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