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Lavoro: JOB&Orienta, aumentano i percorsi scolastici di 'alternanza'

21 novembre 2014 | 10.12
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Presente alla manifestazione di Verona anche Assocalzaturifici per avvicinare imprese a formazione.

Giovani a Job&Orienta
Giovani a Job&Orienta

Nell’anno scolastico 2013/2014 il 43,5% delle scuole secondarie di secondo grado (pari a 5.403 istituti) ha utilizzato percorsi di alternanza scuola-lavoro: il 43,4% di queste scuole (pari a 2.361) sono istituti professionali, il 37,3% tecnici, il 13,3% licei. I 10.279 percorsi hanno coinvolto 210.506 alunni (pari al 10,7% degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado) e sono stati realizzati per la maggior parte (5.956 pari al 57,9%) negli istituti professionali. Emerge dal monitoraggio sull’alternanza realizzato dall’Istituto nazionale di Documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire) per conto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), i cui risultati sono stati presentati a Verona a JOB&Orienta, salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro sino a sabato 22 in Fiera.

Il trend più rilevante però riguarda le 126.003 strutture ospitanti i percorsi di alternanza scuola-lavoro: infatti ben 55.154 (43,8%) sono imprese, per un 21,6% in più rispetto allo scorso anno scolastico. L’alternanza scuola-lavoro è una metodologia didattica, fondata sulla partnership fra scuola e attori del territorio, che riserva agli alunni del secondo ciclo di istruzione dai 15 ai 18 anni la possibilità di realizzare il proprio percorso formativo alternando, appunto, periodi di studio e di lavoro permettendo loro di orientarsi e di acquisire competenze spendibili sul mercato.

La maggior partecipazione delle imprese è secondo il sondaggio Indire, una risposta del sistema produttivo particolarmente importante, se considerata alla luce della necessità di sostenere la formazione scolastica nello sviluppo di competenze maggiormente rispondenti alle esigenze delle imprese. I percorsi di alternanza consentono ai giovani di fare una prima esperienza lavorativa come nel caso dei ragazzi del liceo classico Foscarini di Venezia, diventati guide museali nell’ambito del Progetto Musa. Formati dal personale degli enti e dei musei di Venezia, hanno ora in programma traduzioni in lingua, promozione sui social network e creazione di eventi o percorsi innovativi.

E poi gli studenti dell’indirizzo design orafo del liceo artistico Degni di Torre del Greco (Napoli) che in alternanza hanno contribuito alla produzione di cammei in due aziende partner: incisione, taglio, incastonatura delle pietre ma anche assemblaggio e confezionamento. Fra le esperienza più innovative, Enel ha avviato in alcuni istituti tecnici industriali (elettrotecnici) un progetto pilota di alternanza e formazione professionale che si concretizza in un nuovo modello di apprendistato in forma di alternanza per tecnici operativi; sette le regioni coinvolte (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia) per questo percorso definito da un protocollo d’intesa sottoscritto tra Ministero dell’Istruzione, ministero del Lavoro, Regioni ed Enel.

"I dati sull'alternanza sono incoraggianti, si va diffondendo la “cultura” dell'alternanza. E il muro ideologico che ha sempre frenato l'apertura delle scuole al mondo del lavoro si sta piano piano sgretolando – commenta Gabriele Toccafondi, sottosegretario di stato del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che puntualizza –: Adesso come Governo vogliamo allargare questa pratica, e portare a 200 ore negli ultimi tre anni l'attività di alternanza dei nostri ragazzi. Sono i ragazzi che ce lo chiedono. La nostra scuola deve essere un mix efficace di sapere e saper fare, e deve essere aperta alla realtà e al mondo produttivo".

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