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Fondi Ue: Simoncini, in nuova programmazione Fse meno carte più risultati

21 novembre 2014 | 16.57
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L'assessore all'Economia della Toscana è intervenuto al convegno 'La semplificazione dei costi nella rendicontazione del Fse'.

Gianfranco Simoncini
Gianfranco Simoncini

"Quello della semplificazione procedurale è un tema d'attualità perché in questa fase di forti tagli delle risorse gli appesantimenti burocratici sono costi che non possiamo permetterci. Uno sforzo che dovrebbe essere condiviso e portato avanti da tutte le istituzioni a partire dalla Commissione Europea". Lo ha detto l'assessore all'Economia della Toscana, Gianfranco Simoncini, intervenendo al convegno 'La semplificazione dei costi nella rendicontazione del Fse', organizzato presso la sede della presidenza della Regione.

Il progetto sperimentale di cui si è discusso è sostanzialmente un'anticipazione dei percorsi che saranno introdotti nella prossima programmazione dei fondi comunitari. "La Regione - ha detto Simoncini - ha anticipato 82 milioni di risorse proprie per far fronte al 2014 ed è tra le prime regioni che ha inviato i programmi Fesr e Fse. Il nuovo Por Fse 2014-2020 destinerà ben il 35% delle risorse agli interventi per i giovani e il 20% all'inclusione sociale prevedendo interventi che favoriscono l'occupazione". Una programmazione che, per Simoncini, sarà portata avanti "cercando di ridurre gli accanimenti procedurali, spostando l'attenzione agli obiettivi e ai risultati più che alle carte".

E il convegno dedicato al Progetto interregionale/transnazionale 'Semplificazione dei costi', voluto dalla Regione Toscana (capofila) insieme ad altre quindici Regioni italiane, è servito a fare il punto proprio sull'utilizzo delle opzioni di semplificazione previste dal regolamento Fse per il riconoscimento dei costi, favorendo lo scambio di buone pratiche e di esperienze tra le Autorità di gestione dei Por Fse 2007-2013.

L'attività di confronto si è centrata sull'utilizzo delle Unità di costo standard (Ucs) con attenzione alle metodologie utilizzate per la loro definizione, alle regole di gestione e attuazione nonché alle modalità di controllo di primo livello. Le Regioni partecipanti hanno sintetizzato un quadro complessivo delle attività finanziate attraverso il ricorso a Ucs, nonché gli elementi più rilevanti che caratterizzano le metodologie utilizzate per la definizione degli standard. Altri focus del progetto hanno riguardato la definizione di Linee guida per Ucs di attività non corsuali e l'analisi delle elementi di non conformità previsti nei dispositivi di attuazione regionali.

Simoncini ha spiegato che "ciò che vogliamo è ridurre il peso degli interventi di controllo sulla 'carta' e spostare radicalmente il controllo sui risultati degli interventi, anche attraverso un forte aumento dei controlli in loco". L'Fse è infatti storicamente caratterizzato da un numero estremamente elevato di giustificativi di spesa. Ciò ha comportato la necessità di verificare una grande mole di documentazione amministrativa, in particolare rendiconti per le attività formative, con un impatto notevole sui tempi delle procedure di spesa.

La semplificazione delle procedure sarà perseguita principalmente mediante l'utilizzo quanto più diffuso e sistematico delle opzioni di semplificazione previste dai Regolamenti comunitari per la programmazione 2014-20. In particolare, si tratterà di ampliare il set di tipologie di intervento cui applicare le Unità di costo e parallelamente di favorire un maggiore ricorso alle altre opzioni di semplificazione, come, ad esempio, il tasso forfettario sino al 40% delle spese dirette di personale ammissibili.

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