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Turismo: con Italia Bayti arriva accoglienza certificata 'halal'

25 novembre 2014 | 17.59
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Progetto promosso da Confassociazioni International.

Turismo: con Italia Bayti arriva accoglienza certificata 'halal'

Arriva il turismo certificato halal. Con tanto di accoglienza e servizi a misura di cliente mediorientale, o meglio 'muslim friendly'. E' l'obiettivo del progetto Italia Bayti - Italian Muslim friendly hospitality, lanciato da Confassociazioni e Confassociazioni International, con Confimpresa Turismo e Whad (World halal development). A tenerlo a battesimo, stasera, a Roma, a Palazzo Ferrajoli Colonna, la vicepresidente di Confassociazioni International (con delega ai Paesi arabi), Anna Maria Aisha Tiozzo, che è anche presidente del Whad.

Un incontro finalizzato a far conoscere le tematiche relative all’accoglienza del cliente mediorientale e più in generale proveniente da un Paese Oic ai professionisti del settore e ad annunciare il progetto agli operatori dei Paesi di maggiore interesse, alla presenza delle principali Ambasciate dei Paesi islamici, di associazioni di categoria e assessorati regionali.

Grazie al progetto, infatti, che sarà portato anche alla Bit di Milano, si punta a offrire servizi e pacchetti strutturati sulle esigenze particolari del turista mediorientale. A fronte dell’altissimo interesse per il nostro Paese, i potenziali visitatori lamentano infatti la quasi totale assenza di servizi a loro dedicati, in particolare la possibilità di cibarsi secondo la propria regola alimentare, l'halal.

"L'alimentazione per i turisti musulmani - spiega a Labitalia Anna Maria Aisha Tiozzo, vicepresidente di Confassociazioni International (con delega ai Paesi arabi) e presidente del Whad - è sicuramente il primo problema: vogliono mangiare la cucina italiana, ma nel rispetto delle regole della loro religione. Oltre all'alimentazione, parliamo anche di servizi di accoglienza, di front e back office. L'obiettivo è quello di attribuire alle strutture un rating per misurare quanto sono 'muslim friendly'".

"Il progetto - prosegue - prevede prima un percorso di formazione nelle strutture e poi la valutazione di un'agenzia internazionale e indipendente di rating che possa attribuire un punteggio da 1 a 7, dove il massimo indica il completo rispetto dei criteri halal. Questo permette alla struttura di entrare nei circuiti di prenotazioni e delle agenzie e tour operator tradizionali e specializzati. Come Confassociazioni International, che è una costola di Confassociazioni, promuoviamo l'internazionalizzazione delle imprese e delle professioni, e supportiamo questo progetto assicurando il collegamento con le associazioni di categoria".

"E' un progetto molto importante per il target a cui si rivolge, sia in vista di Expo sia alla luce del recente accordo con Ethiad, per l'incoming dai paesi interessati che comportano", conclude.

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