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Crisi: Unc, tra sostenibilità e risparmio è tempo di condividere

26 novembre 2014 | 16.24
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Massimiliano Dona: "Si parla di sharing economy, un nuovo paradigma che coinvolge i consumatori, promette nuovi scenari alle imprese, ma anche alla società".

Massimiliano Dona segretario generale Unc
Massimiliano Dona segretario generale Unc

E' tempo di condividere. Questo il leit motiv dell'ottava edizione del premio Vincenzo Dona, organizzato al teatro Argentina di Roma dall'Unione nazionale consumatori (Unc). "'It's time to share' (è tempo di condividere), per questo - sostiene Massimiliano Dona, segretario generale Unc- si parla di sharing economy, un nuovo paradigma che coinvolge i consumatori, promette nuovi scenari alle imprese, ma anche alla società".

"Non solo -fa notare- una forma di risparmio dettata dalla crisi (come sostengono i suoi detrattori), ma un diffuso atteggiamento solidale e sostenibile che si sta sviluppando oltre ogni aspettativa e che stimola crescente interesse da parte dei consumatori e tanta voglia di saperne di più".

"Mai come in questa stagione cresce -chiarisce- la cultura del nuovo. E' un dato di fatto e, come sarà subito chiaro dando uno sguardo alla creatività che abbiamo scelto (un albero che porta come frutti le parole del nuovo), immaginiamo che sia un fatto naturale, un fenomeno che cresce intorno a noi come fa un virgulto che si sviluppa e diventa albero".

"E così è stato facile giocare -osserva Massimiliano Dona- proprio sul doppio significato della parola cultura, non solo nella sua accezione più comune ma anche in quella naturalistica, per spiegare come il nuovo va ramificandosi intorno alle esistenze dei consumatori, le sta cambiando, stimolandoci alla scoperta di nuovi paradigmi".

"Il nuovo non l'innovazione, termine che mi sembra già vecchio per quanto usato e abusato in ogni contesto, quasi possa avere il potere salvifico di risolvere le inefficienze del Paese o i problemi della vita di tutti giorni", avverte.

"Il nuovo è ben altro, non necessariamente tecnologico, ma un diverso approccio ai piccoli e grandi fenomeni -sottolinea- che interessano le nostre esistenze di consumatori: è nuovo il passaggio dal prodotto al servizio, dallo scambio all'accesso, dal consumo all'esperienza. E' nuovo il superamento della logica del possesso per scoprire i vantaggi di poter godere dell'utilità che il bene può offrire, magari in una logica collaborativa e solidale".

"La sharing economy è una straordinaria sfida -afferma Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente Sda Bocconi- per una nuova organizzazione della domanda e dell’offerta, in grado di far leva su asset privati tangibili (hardware, case, automobili) e intangibili (competenze, fiducia, software) finora sottoutilizzati, allo scopo di liberare maggiore produttività totale dei fattori economici. In questo modello, non vale la distinzione tradizionale tra produttori e consumatori, ma si costruisce un mercato in cui soggetti di pari dignità si scambiano beni e servizi sulla base di reciproche promesse".

"E, a fianco del ruolo dello Stato -osserva- come garante della qualità, viene messo in discussione il monopolio della sanzione (e quindi della protezione dei consumatori), nel caso in cui tali promesse non vengano mantenute. Il rating sociale, se organizzato in maniera trasparente e non opportunistica, e magari in collaborazione con le associazioni di tutela dei consumatori, può migliorare di molto la differenziazione d’offerta e il soddisfacimento di una più ampia gamma di fabbisogni. In questo scenario, i social network diventano potenziali piattaforme di nuova imprenditorialità".

Per Francesco Morace, sociologo, presidente Future Concept Lab, "pensare al nuovo significa comprendere gli orientamenti paradigmatici (l’originalità, la sostenibilità, la tempestività, la condivisione) che caratterizzeranno il mercato del futuro". "Su questi valori l’Italia deve dimostrare -avverte- le proprie qualità: l’ingegno, il senso del gusto e del bello, la maestria. Ciò significa alimentare, sostenere, rafforzare, la presenza degli imprenditori italiani, ma anche dei singoli professionisti e ricercatori, che potrebbero esprimere il loro talento basandosi su una piattaforma organica".

"Le tecnologie digitali, ormai alla portata di chiunque, possono sostenere -rimarca Morace- questo orientamento al nuovo, condividendo e moltiplicando il valore che già siamo in grado di produrre. L’Italia avrebbe tutte le carte in regola per progettare il futuro: intelligenza, creatività, saper fare. Gli ostacoli stanno tutti e solo nella nostra testa, nell’abitudine devastante allo scetticismo, all’invidia competitiva, alla conservazione, per non affrontare le sfide innovative che il futuro ci impone. Innovazione significa inserire delle qualità e dei talenti in un contesto specifico di grande cambiamento".

"Il mondo associativo di Aidepi -riferisce Mario Piccialuti, direttore dell’Associazione che rappresenta e tutela le aziende del mondo del dolce, della pasta e dei cereali da prima colazione- ha da sempre una capacità di cogliere i cambiamenti in atto in tema di innovazione, che sia di prodotto o di modalità di comunicazione. Molte aziende, sia del mondo dolciario che della pasta, hanno creato un filo diretto con i propri consumatori, non solo tramite il canale delle vendite on line ma anche attraverso i social network, come pure attraverso numeri verdi dedicati, rafforzando un legame che contribuisce a dare credibilità e affidabilità al marchio".

Per Gaetano Colabucci, presidente Assosalute, "innovazione significa principalmente saper parlare ai consumatori, in una logica di sviluppo e promozione di un evoluto concetto di salute". "In questo quadro, Internet ha ridefinito i parametri dell’informazione sanitaria, moltiplicando a dismisura - prosegue - le fonti di informazione e la loro possibilità di condivisione, ma al tempo stesso ponendo tutto sullo stesso piano, senza fornire alcun evidente strumento per verificare la qualità e l’affidabilità delle informazioni presenti in rete".

"Oggi la sfida è essere all’altezza -precisa Federico Sannella, responsabile relazione esterne Birra Peroni- di un consumatore consapevole, sempre più attento, non più fruitore passivo. Un consumatore che interviene, suggerisce e condivide pareri e opinioni, aiutando a orientare le scelte dell’azienda. Tutto ciò apre uno scenario nuovo, nel quale il nostro prodotto diviene spunto di dialogo e partecipazione".

"Il nostro lavoro -ricorda Michele Guala, presidente di Giflex, Associazione italiana dei produttori d’imballaggio flessibile- è da sempre improntato alla ricerca delle innovazioni che permettano ai nostri clienti, per la maggior parte provenienti dal settore dell’industria alimentare e della grande distribuzione organizzata, di fornire ai consumatori prodotti sempre più vicini alle loro esigenze di tutti i giorni. La crescita della cultura delle nostre aziende rappresenta lo strumento migliore per poter valorizzare il nostro prodotto e per affrontare nuove sfide garantendo in assoluto la sicurezza dei consumatori".

"In un contesto in continua evoluzione come quello in cui oggi viviamo -sostiene Gianni Bientinesi, direttore Relazione clienti e Studi di mercato di Leroy Merlin Italia- siamo sempre più convinti che per le aziende sia il momento di aprirsi per coinvolgere in modo attivo i propri referenti. Leroy Merlin, per sua natura, è già orientata verso questa nuova modalità di fare impresa con il chiaro obiettivo di condividere le competenze per sviluppare maggiore potenzialità innovativa, incrementando la competitività e la produttività".

Martin Angioni, country manager Amazon Italia, spiega che "Amazon ha puntato sin dall’inizio su quegli elementi che nel lungo periodo sono importanti per i clienti: ampia selezione di prodotti, prezzi bassi e rapidità delle consegne. Per offrire la stessa customer experience ai clienti italiani, siamo in Italia da 4 anni, festeggiati proprio in questi giorni, impieghiamo oltre 1.000 persone sui tre siti di Milano (HQ italiano), Castel San Giovanni (FC) e Cagliari (customer service)". "Offriamo una selezione di oltre 1.100.000 articoli fisicamente presenti -ricorda- nel nostro centro logistico, in oltre 15 categorie merceologiche, che possiamo consegnare nel giro di poche ore su Milano e 24 ore in tutta Italia. Si tratta del servizio 'Spedizione Sera' che consente di consegnare la sera stessa gli ordini fatti entro mezzogiorno: 742.000 prodotti disponibili in 39 codici postali dell'area milanese, con l’obiettivo di estendere ulteriormente questo servizio". "Offriamo anche un servizio -continua Angioni- 'Spedizione Mattino', che consente di recapitare gli stessi prodotti entro le 12.00 del giorno dopo a 1.273 codici postali, che rappresentano il 37% della popolazione italiana. La nota 'ossessione' verso il cliente di Amazon non ha mancato di estendersi anche al campo della lettura digitale. Questo ambito è infatti in forte crescita grazie al lancio di Kindle, dal 2011 venduto anche in Italia. Dal Kindle store è possibile scaricare oltre 90.000 eBook in lingua italiana e centinaia di migliaia di titoli in lingue straniere in 60 secondi, a qualsiasi ora del giorno e della notte".

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