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Welfare: Bellanova, con voucher baby sitting aiuto concreto a neomamme

12 dicembre 2014 | 18.43
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Per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.

Il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova
Il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova

“Il voucher a sostegno dei servizi per l’infanzia è uno dei tanti, doverosi passi che dobbiamo compiere a favore delle donne, e va nel verso giusto”. Così il sottosegretario al ministero del Lavoro, Teresa Bellanova, sul rinnovato voucher nido-babysitter, pensato per far fronte ai costi dei servizi per l'infanzia.

"L’aiuto alle neomamme è una misura -fa notare- a sostegno delle donne che vogliono entrare o rimanere nel mercato del lavoro. Abbiamo lavorato per modificare i termini dell’intervento, in modo che fosse più facile e più semplice da richiedere e utilizzare. Ma anche affinché fosse più consistente, perché si comincino a dare risposte coerenti con la realtà quotidiana, delle donne e delle famiglie".

"Una risposta concreta che supporta -sottolinea- le neomamme nella costruzione del loro percorso professionale, in un momento delicato e importante della loro vita. Continueremo a lavorare in questa direzione, come è nelle premesse della delega sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro prevista dal Jobs act. Se con determinazione si comincia a mettere insieme, uno dopo l'altro, i passi che funzionano, è possibile individuare soluzioni concrete per sostenere le donne e rendere il nostro mercato del lavoro davvero accessibile e aperto".

Il decreto offre alla madre lavoratrice la possibilità di avvalersi di voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting o per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, con una serie di novità rispetto al passato.

Venti milioni di euro è il limite di spesa fissato per ciascuno degli anni 2014 e 2015. Si introduce un sostanziale incremento del beneficio previsto, che passa dagli originari 300 euro fino a un massimo di 600 euro mensili. Si estende la fruizione del beneficio anche alle lavoratrici del pubblico impiego, che prima ne erano escluse.

Risulta più agevole la modalità di accesso attraverso i canali telematici con l’eliminazione del 'click day', sostituito dalla possibilità di presentazione della domanda entro il 31 dicembre. E' stato, inoltre, introdotto quale requisito per l’erogazione del beneficio, l’ordine di presentazione delle domande e non più l’Isee, che viene invece valutato solo in via eventuale se le risorse non siano ritenute sufficienti.

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