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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

07 gennaio 2015 | 09.49
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La crisi economica al centro dei giornali in edicola.

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Guardi qua, quasi non ci credo neanch' io. In un anno nel 2014 abbiamo invertito la rotta: più di 3mila assunzioni con una crescita dell' 1% dell' occupazione dopo 90 mesi di calo, uno stillicidio. La produzione a livelli record nella Ue, la più alta performance dell' export, le multinazionali che puntano sull' Italia". Così, intervistato da 'Il Sole 24 ore', Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, illustra i dati del farmaceutico made in Italy.

"Lo dicono i numeri, non noi: siamo un asset per la competitività -conclude- un punto di ri-partenza".

"La volontà italiana di rispettare le regole europee, pur faticosa, è una scelta politica altrettanto precisa. Non rispettando le attuali regole (pur in gran parte obsolete), un Paese che sta "cambiando verso" come l' Italia (innanzitutto per proprio vantaggio e non perché lo chiede Bruxelles), non sarebbe abbastanza autorevole". Così l'economista Marco Fortis, in un intervento su 'Il Messaggero'.

"Ecco perché Renzi -continua- deve comunque muoversi con cautela nel risiko europeo. Ma se l' Italia, stando all' interno degli attuali parametri, non sarà soddisfatta dai nuovi orientamenti europei, avrà tutto il diritto di manifestare nel 2015 la propria crescente contrarietà. Con ancor più forza di quanto non abbia potuto fare durante il semestre appena concluso".

"IL governo ha dato un segnale di riguardo ai risparmiatori del settore dell' edilizia. Sapere di poter mandare via un inquilino è un elemento importante per chi investe nel mattone. E il blocco degli sfratti è svolto in una trentennale liturgia. Pensi che il primo blocco era stato imposto addirittura nel 1549 da un cardinale camerlengo". Così, intervistato da Libero, Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia.

Secondo Sforza Fogliani le grandi città, "scelgono ancora, per risolvere la questione dell' emergenza abitativa, una via breve. Ma, come insegna Luigi Einaudi, la via breve non risolve nulla. E le grandi città invece di risolvere il problema della casa, se lo scrollano di dosso".

"Gli effetti negativi del crollo del barile rimangono marginali. I prezzi dell' energia contano per oltre il 10% nel paniere dei beni al consumo preso per il calcolo dell' inflazione e nei prossimi mesi si confermerà la deflazione, ma questa attenuerà i timori in Germania circa politiche espansive da parte della Bce". Così, in un intervento su 'Il Sole 24 ore', Davide Tabarelli, economista esperto in materia energetica e presidente di Nomisma Energia.

"In Borsa, le società petrolifere e quelle energetiche conosceranno un drastico ridimensionamento dei profitti che, comunque, negli ultimi anni sono andati troppo ad alimentare i ricchi dividendi per i fondi di investimento o per i fondi pensione. Per loro -conclude- sarà una cura dimagrante che non farà male e che forzerà ancora a fare innovazione per prepararsi al prossimo ciclo rialzista che, purtroppo per noi consumatori, non tarderà ad arrivare".

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