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Turismo: Federalberghi, in 2014 ulteriore calo fatturato e occupazione

23 gennaio 2015 | 14.06
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E' stato un anno "a corrente alternata".

Turismo: Federalberghi, in 2014 ulteriore calo fatturato e occupazione

Il 2014 per il turismo italiano è stato un anno a corrente alternata, che chiude i conti con le ulteriori flessioni dei fatturati e del numero degli occupati. Ad affermarlo in una nota è il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commentando il consuntivo del sistema turistico-alberghiero. I turisti stranieri ancora una volta, rileva, "hanno confermato l’attaccamento al nostro Paese con una crescita dell’1,5% delle presenze in albergo, consolidando un risultato pari a +6,8% negli ultimi 3 anni, mentre la domanda italiana, pur in presenza di un timido segnale positivo (+0,6% nel 2014), rimane saldamente attestata sotto i livelli del 2011 (periodo dal quale si assomma un -7,65% di pernottamenti)".

La clientela straniera però, evidenzia il presidente degli albergatori italiani, "non si distribuisce omogeneamente su tutta la penisola e, di conseguenza, desta particolare preoccupazione la condizione di profonda sofferenza delle località che si rivolgono in prevalenza al mercato interno".

La flessione dei lavoratori, inoltre, aggiunge Bocca, "si è attestata ad un -1,7%, frutto di un -3,2% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -0,2% di quelli a tempo determinato, a conferma del fatto che le imprese sono costrette a navigare a vista, private della possibilità di programmare gli investimenti e questo blocco si ripercuote inevitabilmente anche sulla consistenza degli organici".

I trend rilevati dal Centro studi di Federalberghi trovano puntuale conferma in altri autorevoli osservatori come Bankitalia che, durante il periodo gennaio-ottobre 2014, ha registrato un +3,3% delle spese dei viaggiatori stranieri in Italia e l’Istat che, durante il periodo gennaio -settembre 2014, ha rilevato un’ennesima diminuzione del fatturato dei servizi di alloggio (-0,2%), ancor più preoccupante se si considera il -2,7% rilevato nel terzo trimestre 2014, quello che comprende la stagione estiva durante la quale si concentra una parte cospicua del giro d’affari del settore.

"Mentre i ricavi calano -osserva Bocca- i costi aumentano con la progressiva crescita della pressione fiscale che assume un peso opprimente, accanendosi su imprese in perdita, costrette ad indebitarsi per pagare le tasse ed i contributi".

Il caso eclatante del comune di Roma, che programma di portare a 10 euro a notte la tassa di soggiorno, sottolinea ancora il presidente di Federalberghi, "la dice lunga sulla follia di un sistema che, anziché incentivare l’arrivo e la permanenza dei turisti, che portano ricchezza al Paese, li scoraggia con l’applicazione di gabelle, invogliandoli a dirigersi verso altre destinazioni concorrenti, che non applicano questa tassa o la mantengono ad un livello molto più basso".

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