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Compro oro: rialzo quotazioni 'risveglia' settore

02 febbraio 2015 | 13.55
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Ragno (Antico), ritornerebbero a ricoprire ruolo ammortizzatore sociale.

Compro oro: rialzo quotazioni 'risveglia' settore

"Il rialzo delle quotazioni dell'oro sveglia il mercato dei compro-oro, che ritornerebbero a ricoprire il ruolo di ammortizzatore sociale". A dirlo Nunzio Ragno, presidente dell'Antico (Associazione nazionale tutela il comparto dell'oro). "E’ notizia di questi giorni quella che registra -fa notare- un nuovo trend rialzista per l’oro, che ha ripreso a 'correre' riportando nuovi massimi storici e arrivando a superare la quotazione record di 1.300 dollari l’oncia".

"La tendenza al rialzo, registrata già a partire da metà del mese di ottobre dello scorso anno, è senza dubbio -ricorda- conseguenza di una serie di fattori, economici e politici, che hanno concretizzato l’attuale scenario mondiale: listini azionari deboli, un basso rendimento delle obbligazioni, tassi negativi, timore dell’aumento dell’inflazione, sono tutti elementi che hanno svolto un ruolo concomitante nella determinazione di questo cospicuo rialzo delle quotazioni".

"L’elemento che, però, ha fatto impennare 'istantaneamente' -avverte Ragno- la quotazione dell’oro è stato, certamente, l’annuncio da parte della Banca centrale svizzera dello sganciamento del franco svizzero dall’euro, rompendo così di fatto l’obbligo di cambio entro il tetto degli 1.20".

"L’analisi dell’attuale scenario economico, connesso al rialzo delle quotazioni del metallo giallo, non può, però, non tener conto -avverte- di un ulteriore fattore che è quello legato alla paura del ritorno alla recessione e alla consapevolezza, oggettiva, che l’oro ha sempre rappresentato una delle migliori opportunità di investimento, bene rifugio per eccellenza, verso cui gli investitori rivolgono attenzioni in un momento di sfiducia nel mercato".

"Sfiducia alimentata anche dalla decisione della Banca centrale europea -continua il presidente dell'Antico- di procedere con il 'Qe-Quantitative Easing', ossia la creazione di moneta al di fuori dell’ordinaria amministrazione".

"Questa scelta -precisa- porta con sé una serie di vantaggi, ma anche di rischi oggettivi che creano agitazione all’interno dell’intero mercato finanziario e negli investitori stessi, così, laddove l’economia perde slancio e i tassi sui titoli di Stato si approssimano allo zero, il metallo prezioso diventa nuovamente interessante per chi vuole investire".

"Questa situazione 'strizza l’occhio' -rimarca- dal punto di vista microeconomico a tutti quei soggetti che per necessità impellenti vedrebbero super valutato il loro metallo nella potenziale vendita di gioielleria ai compro oro, i quali tornerebbero a svolgere una funzione di ammortizzatore sociale".

Ragno dice, infatti, che "Antico registra un cospicuo ritorno al compro oro da parte dei cittadini-consumatori, interessati dalla possibilità di monetizzare somme di denaro di tutto rispetto dalla vendita dei propri monili, approfittando di quotazioni allettanti che non si registravano da tempo e considerando, inoltre, che da studi dell’associazione risulterebbe in possesso dei cittadini una percentuale di gioielli pari, ancora, al 60-65%".

"Il calo delle quotazioni -fa notare- che aveva, di fatto, penalizzato il comparto, sembra, al momento soppiantato da una nuova potenzialità che, parrebbe, destinata a durare a lungo, in considerazione delle previsioni degli analisti i quali ritengono che gli attuali prezzi dell’oro resteranno invariati per un periodo medio-lungo".

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