Scelta dalla Struttura complessa di cardiochirurgia dell’ospedale Città della Salute e della Scienza di Torino.
La start up innovativa Aferetica, nata all’interno dell’incubatore del Parco scientifico e tecnologico di Mirandola (Modena) e specializzata nell’aferesi terapeutica, è stata scelta dalla Struttura complessa di cardiochirurgia dell’ospedale Città della Salute e della Scienza di Torino, primo centro in Italia per i trapianti di polmone, per l’adozione di ‘PerLungs’, sistema innovativo per il trapianto di polmone.
Un sistema che consiste nell’integrare la procedura di perfusione dell’organo espiantato (Evlp, ovvero Ex Vivo Lung Perfusion System) con l’esclusivo sistema di ‘rimozione dei mediatori dell’infiammazione’, capace di depurare l’organo combattendone i processi infiammatori.
Il sistema ‘PerLungs’ di Aferetica ha avuto già due importanti riconoscimenti: il bando per le ‘Start up innovative’ e il bando ‘Progetti ricerca e sviluppo delle pmi’ della Regione Emilia Romagna.
“L’urgenza di rendere disponibile - commenta Mauro Atti, amministratore delegato di Aferetica - un maggior numero di organi effettivamente idonei al trapianto è fra gli obiettivi prioritari di Aferetica. Partiamo dai polmoni, ma siamo già attivi per procedere con sistemi dedicati ad altri organi, quali il rene".
"Il sistema introdotto a Torino -ricorda- è solo uno dei molteplici ambiti clinici avanzati di applicazione dell’aferesi terapeutica, vale a dire i sistemi terapeutici finalizzati a rimuovere dall’organismo tossine, batteri, virus e ‘mediatori dell’infiammazione’. Nei trapianti e in caso di sepsi, una delle complicanze più comuni nel trapianto, questo si rivela vitale".
A questo proposito, la società fondata da Atti insieme al business angel e il presidente di Assobiomedica, Stefano Rimondi, ha siglato un accordo esclusivo con la società americana CytoSorbents per l’introduzione in Italia di CytoSorb. "Un sistema capace -osserva- di fare la differenza, nella lotta alla sepsi e in situazioni critiche come il trapianto di organi. E' un sistema terapeutico ‘extracorporeo’ riconosciuto dall’Unione europea come innovativo, sicuro ed efficace nel fronteggiare patologie letali in terapia intensiva".