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Costruzioni: Buzzetti (Ance), spiragli positivi, governo dia sostegno

25 febbraio 2015 | 14.10
LETTURA: 3 minuti

I costruttori, far ripartire gli investimenti pubblici

Paolo Buzzetti, presidente Ance
Paolo Buzzetti, presidente Ance

Per il settore delle costruzioni, dopo una lunga crisi, si intravedono segnali positivi, ma il governo deve 'supportarli'. E' quanto sostiene Paolo Buzzetti, presidente dell'Ance, in un colloquio con Labitalia.

"I segnali di una possibile ripresa -spiega Buzzetti- ci sono tutti e mi fa ben sperare l'attenzione riservata dal governo all'edilizia come volano per la ripresa. Nel 2014, rispetto al 2013, abbiamo registrato -sottolinea ancora Buzzetti- una crescita del 2,2% del mercato delle compravendite che ci fa ben sperare. Un dato che è fatto di ottimi risultati in città come Firenze (22,2%), Roma (11,8%) ma anche nelle piccole città i dati evidenziano dei segnali positivi".

Uno scenario che, per Buzzetti, discende da diversi moviti. "E' un risultato -spiega- che è dovuto sia a fattori tecnici, ma anche alla disponibilità delle famiglie, che hanno liquidità a disposizione, a voler ripartire. E ha contato anche l'azione fatta sui mutui, ad esempio con l'accordo con Cassa depositi e prestiti, e in generale con un'offerta migliore da parte delle banche, con tassi di interesse più bassi".

Ma i segnali positivi per il settore non arrivano solo dalla 'ripartenza' delle compravendite. "Abbiamo avuto la ripresa, dopo sei anni di crisi -sottolinea Buzzetti- dei bandi di gara di opere pubbliche che hanno fatto segnare un +30% in termini di numeri, e un +18% di valore complessivo".

Per Buzzetti, "tutto questo è naturalmente il frutto di tanti macro fattori come l'indebolimento dell'euro nei confronti del dollaro, il calo del prezzo del petrolio e di conseguenza anche dell'energia, e poi l'erogazione di risorse da parte della Bce".

Tutti elementi positivi, ribadisce Buzzetti, che si inseriscono però su un settore allo 'stremo'. "Gli elementi positivi -sottolinea- ci sono tutti ma intervengono su una sistema industriale colpito fortemente dalla crisi di questi anni. Se ci fosse la ripartenza del mercato interno e dell'edilizia allora si potrebbe vedere davvero qualcosa di buono".

Perchè questo avvenga, però, ribadisce ancora Buzzetti, serve il ritorno a pieno regime degli investimenti pubblici. "In questi anni di crisi noi -spiega Buzzetti- abbiamo avuto un aumento del 18% della cosiddetta spesa improduttiva nella P.a. e cioè legata a stipendi e consulenze, ma allo stesso tempo c'è stato un calo del 18% di quelli che sono gli investimenti sui beni pubblici".

"Per dare quindi una vera svolta servirebbero investimenti pubblici per intervenire ad esempio sulla manutenzione delle strade e sul dissesto idrogeologico. E allo stesso tempo speriamo che non ci siano tasse e balzelli che a frenare la ripresa del mercato immobiliare", conclude.

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