cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 00:15
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Costruzioni: Fillea, da Nord a Sud continua 'ecatombe' aziende e addetti

25 febbraio 2015 | 13.54
LETTURA: 3 minuti

L'allarme del sindacato degli edili della Cgil. Gli interventi di Schiavella e Buzzetti. Gli spiragli positivi dell'Ance. La situazione in Lombardia vista da sindacato e imprenditori.

Costruzioni: Fillea, da Nord a Sud continua 'ecatombe' aziende e addetti

Da Castrovillari a Caserta, da Mantova alla Puglia. Da Nord a Sud, continua la 'conta' dei posti di lavoro persi e delle aziende chiuse nel settore delle costruzioni, come raccontano i dati dello 'Stato di crisi', elaborati dalla Fillea, il sindacato degli edili della Cgil, sulle crisi nel comparto.

Si parte da Mantova, dove nei giorni scorsi a protestare con lo sciopero sono stati i lavoratori delle aziende del Gruppo Saviola. Lo hanno indetto sindacati e rsu per protestare contro l'introduzione di un nuovo sistema retributivo e per chiedere chiarezza sul futuro del sito produttivo di Sustinente. Una simile manifestazione di protesta non si era mai verificata prima, nella cinquantennale storia del gruppo.

Altra regione, altra protesta. In Basilicata, le maestranze impegnate nella realizzazione della superstrada Bradanica hanno bloccato il cantiere di un'opera i cui primissimi passi risalgono agli ormai lontani anni Cinquanta. I lavoratori protestano perché a 11 dei loro colleghi non è stato rinnovato il contratto di lavoro e temono che possa essere l'anticamera di un nuovo stop ai lavori.

E, ancora, a Ferrara in agitazione sono gli ultimi 57 operai dello stabilimento Falco di Codigoro, che rischiano di essere licenziati. Nella grande fabbrica che era il fiore all'occhiello italiano della produzione di pannelli truciolari con il 100% di legno riciclato, attacca la Fillea, "rimarrà qualche guardiano e un paio di altri lavoratori, per garantire un minimo di vigilanza e gestire le pratiche finali".

E lo spettro della chiusura aleggia anche a Livorno, intorno ai dipendenti della Fornace Donati, storica azienda nel settore dei laterizi che rischia di chiudere i battenti per mancanza di argilla miocenica da estrarre e che, ormai da anni, chiede di poter avviare una nuova zona di escavo sulle colline intorno a Castelnuovo della Misericordia, in località Gozzone. L'argilla miocenica, necessaria per la produzione di laterizi antisismici, si è infatti esaurita, con gli operai che reclamano di conoscere in tempi brevi quale sarà il loro futuro.

Situazione drammatica anche per l'Ilcea di Rovigo, dove dal 1° gennaio non c'è cassa integrazione per i dipendenti dell'azienda produttrice di prefabbricati in cemento, prima leader del settore, ora in concordato.

E al Gruppo Italcementi proroga di 12 mesi per la cassa integrazione straordinaria a rotazione. L'accordo è stato siglato al ministero del Lavoro, tra l'azienda, Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. La cassa riguarderà al massimo 444 lavoratori a livello nazionale, di cui 150 in Lombardia. Nello stabilimento di Castrovillari gli ultimi 11 operi, nei giorni scorsi, si sono incatenati davanti il sito produttivo per protesta.

Alla Natuzzi, in Puglia, rientrano in fabbrica oltre 600 lavoratori e arriva la solidarietà. Rimangono 400 lavoratori in cassa integrazione per i quali c'è l'impegno delle parti a trovare una ricollocazione.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza