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Lavoro: Roma (Censis), azienda attrattiva è competitiva e produttiva

13 marzo 2015 | 14.35
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"Il fattore umano -spiega il sociologo- e la capacità di organizzare le risorse umane all'interno di un'azienda sono oggi molto, molto importanti".

Giuseppe Roma  - (foto Labitalia)
Giuseppe Roma - (foto Labitalia)

"Per un'azienda, essere attrattiva nei confronti del personale vuol dire essere produttiva e competitiva". Lo dice a Labitalia Giuseppe Roma, senior advisor Censis, in occasione del 'Randstad Award 2015', in programma il 19 marzo, che premia le aziende con la maggiore attrattività verso i potenziali dipendenti. "Il fattore umano -spiega il sociologo- e la capacità di organizzare le risorse umane all'interno di un'azienda sono oggi molto, molto importanti".

Per far lavorare bene le persone, osserva Roma, "non bastano più né la sola gerarchia né il solo incentivo". "Al contrario, la consapevolezza di essere dentro un'azienda in cui si va a lavorare con piacere, dove vale il merito, dove non ci sono 'cerchi magici', sono i fattori che -ribadisce Roma- caratterizzano le aziende che vanno meglio sul mercato".

Insomma, spiega ancora il sociologo, "quello che vale di più per far funzionare bene le imprese non è la disciplina, ma la partecipazione dei lavoratori". "Un esempio di questo sono le industria automobilistiche tedesche: perché fanno macchine perfette e che reggono alle crisi? Perchè i lavoratori si sentono parte di quell'azienda e si sentono motivati", sottolinea.

Di contro, spiega Roma, "l'azienda deve essere attenta al welfare dei lavoratori, ai suoi problemi di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, aiutare le lavoratrici con gli asili nido aziendali ad esempio".

"Il lavoratore così non si sente una 'merce', ma acquisisce molta dignità. E questo vale dal manager fino all'ultimo degli operai", sostiene Roma.

In Italia, tra queste aziende virtuose, Roma cita un nome per tutte: Ferrero. "Chiediamoci perchè Ferrero è diventato uno degli imprenditori più ricchi al mondo. E non solo. Perchè non ha mai licenziato e perché, come abbiamo visto ai suoi funerali, era amato e stimato dai suoi dipendenti. Non si è trattato di paternalismo, ma del fatto che -conclude Roma- ha dato dignità a migliaia di lavoratori".

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