Lavoro: Torino, in piazza lavoratori aziende in crisi

Nei prossimi mesi in Piemonte 30-40 mila lavoratori rischiano di trovarsi senza ammortizzatori sociali e, quindi, di scivolare nella povertà assoluta mentre i nuovi provvedimenti varati dal Governo in tema di lavoro rischiano di lasciare fuori chi in questi anni ha pagato maggiormente il peso della crisi e che per ragioni anagrafiche (si tratta perlopiù di lavoratori fra i 40 e i 50 anni) è più difficilmente ricollocabile. A lanciare l'allarme sono la Fiom e la Cgil del Piemonte in occasione di un presidio promosso dai metalmeccanici della Cgil sotto la sede della Regione Piemonte per sensibilizzare istituzioni locali e imprese sulla condizione dei lavoratori delle aziende in crisi. Al presidio hanno preso parte circa 500 lavoratori da tutto il Piemonte.

Incontrando il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, affiancato dagli assessori al Lavoro e alla Attività produttive, Gianna Pentenero e Giuseppina De Santis, i segretari di Cgil e Fiom Piemonte, Alberto Tomasso e Vittorio De Martino, e il segretario della Fiom torinese, Federico Bellono, hanno ribadito la necessità che istituzioni locali e imprese si facciano carico del problema sociale rappresentato dai lavoratori espulsi dal ciclo produttivo ricercando una ricollocazione.