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Lavoro: 'Allenarsi per il futuro' con Randstad e Bosch

24 marzo 2015 | 18.05
LETTURA: 4 minuti

Un progetto per orientamento studenti e alternanza scuola-lavoro (video).

Marco Ceresa, ad Randstad Italia
Marco Ceresa, ad Randstad Italia

Combattere la disoccupazione giovanile in Italia attraverso l'orientamento scolastico e l'alternanza scuola e lavoro. Per fare in modo che le scelte professionali corrispondano alle proprie attitudini e alle richieste del mercato. E' l'obiettivo del progetto 'Allenarsi per il futuro', promosso da Randstad, secondo player al mondo nei servizi per le risorse umane, con il Gruppo Bosch.

"Io sono nato nel 1961 e in quegli anni nascevano più o meno mille bambini, oggi ne nascono esattamente la metà. Quindi, se vogliamo sostenere l'economia, dobbiamo fare in modo che tutte le persone riescano ad avere un lavoro in linea con quelle che sono le proprie attitudini. Spesso, però, non le conosciamo", afferma a Labitalia Marco Ceresa, amministratore delegato di Randstad Italia.

"Per questo, abbiamo organizzato una serie piuttosto importante di incontri con le scuole superiori e dall'anno prossimo anche con le medie inferiori, per incontrare i giovani - spiega - e iniziare a farli ragionare proprio sulle loro attitudini e su quello che è il mercato del lavoro, quali sono le professioni interessanti negli anni venturi".

"E questo servirà senz'altro - assicura Ceresa - a orientare le persone, a scegliere corsi di laurea dove possono esprimere tutto il loro potenziale, ma soprattutto a portarle a incontrare una domanda di lavoro e non invece laurearsi in facoltà dove poi è difficile trovare un impiego. Il futuro del nostro paese nei prossimi decenni - ribadisce l'ad - lo si gioca con quello che facciamo oggi nelle scuole. Perciò è molto importante stare vicino agli studenti, per renderli consapevoli di quelle che sono le loro capacità e attitudini e poi guidarli verso i lavori che ci saranno a dieci-venti anni da oggi".

Come illustra Roberto Zecchino, direttore Risorse umane e Organizzazione Bosch Sud Europa, il progetto si basa su due pilastri: "Da un lato, l'orientamento al lavoro nelle scuole realizzato anche con la collaborazione di alcuni campioni dello sport. 'Allenarsi per il futuro', infatti, attraverso la metafora sportiva, vuole portare quel messaggio di passione e di allenamento che sarà vincente per il prosieguo degli studi e poi nella scelta del lavoro".

"Un altro pilastro - prosegue - è quello dell'alternanza scuola-lavoro: crediamo molto nell'allenarsi sul campo, abbinando quindi, dopo un buon orientamento, esperienze attraverso tirocini formativi, che il governo introdurrà l'anno prossimo e che ci hanno visto sempre protagonisti di iniziative. Abbiamo come obiettivo di incontrare 150 scuole e oltre diecimila studenti, ma soprattutto vorremmo coinvolgere altre aziende e altre istituzioni".

Anche la metafora dello sport, quindi, può aiutare i giovani a inserirsi nel mercato del lavoro seguendo le proprie attitudini. Per questo, il progetto vede come testimonial proprio dei campioni sportivi. "Il mondo sportivo in questa iniziativa lodevole viene utilizzato sia come esperienza, per rafforzare i concetti che vengono detti in aula ai giovani sui temi dell'orientamento e dell'alternanza scuola-lavoro, ma anche come linguaggio. E', infatti, una grande opportunità per il mondo dello sport di dialogare con il mondo del lavoro e rafforzare i messaggi che entrambi possono dare", dice Pasquale Gravina, pallavolista.

"Il nostro ruolo - sottolinea Riccardo Pittis, campione di pallacanestro - è quello di cercare di trasmettere alle nuove generazioni il concetto di allenarsi e soprattutto perché allenarsi per il futuro. Nella mia vita di atleta, allenarmi per il futuro è stato prepararmi per essere pronto ad affrontare le prime prove da giocatore vero. Quindi, bisogna allenarsi adesso, per essere ponti domani ad affrontare le prove del futuro".

"Questo presuppone quella che io chiamo la regola delle tre 'l': lavorare, lavorare, lavorare. Solo attraverso grande impegno e costanza puoi raggiungere gli obiettivi che ti poni nella vita, qualunque essi siano. Allenarsi per il futuro, soprattutto, permette di evitare di vivere una vita al condizionale, cioè di dire 'io sarò' e non 'io avrei potuto essere'", conclude.

(VIDEO)

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